Iraq, alle porte una nuova guerra? Ultimatum di Baghdad ai curdi
Il primo ministro iracheno, Haider al-Abadi, e le milizie sciite Hashd al-Shaabi avrebbero lanciato un ultimatum ai curdi su Kirkuk, città contesa dell’Iraq settentrionale ricca di petrolio. Il messaggio, secondo quanto riferito dal sito dell’emittente curda Rudaw, sarebbe stato consegnato a Sulaimaniyah, nella regione del Kurdistan, dal presidente iracheno, il curdo Fuad Masum, ai leader dell’Unione Patriottica del Kurdistan (Upk). Stando a Rudaw, che cita una fonte “affidabile”, l’ultimatum presenterebbe sei punti: la consegna dell’aeroporto di Kirkuk al governo centrale, la consegna della base militare K-1, la consegna di tutti i giacimenti petroliferi, la consegna di tutti i miliziani dell‘Isis tenuti prigionieri dai peshmerga, permettere il ritorno dell’esercito iracheno in tutti i luoghi che occupava prima dell’offensiva dell’Isis e la revoca dell’incarico al governatore di Kirkuk, Najmaldin Karim. L’ultimatum, ha aggiunto Rudaw, scadrà alle due del mattino di domenica. L’emittente non ha precisato quali saranno le conseguenze se i curdi non lo rispetteranno. Nella notte Hemin Hawrami, consigliere del leader curdo Massoud Barzani, ha riferito dell’avvio di operazioni delle forze di Baghdad nella regione di Kirkuk, subito smentite dal comando congiunto delle operazioni delle forze irachene. A seguito il premier del governo regionale del Kurdistan iracheno, Nechirvan Barzani, ha lanciato un appello alle autorità religiose irachene e alla comunità internazionale perché intervengano per evitare un conflitto tra le forze di Baghdad e i peshmerga.