Il grillino Freccero rivaluta Berlusconi: «È vivo, mentre Renzi è già finito…»
«Renzi ha copiato ed estremizzato il modello americano. Ora vacilla e la sua crisi, se ci pensiamo, è parallela a quella del Partito Democratico. Non a caso la celebre serie House of cards descrive il Partito Democratico, non i repubblicani». Carlo Freccero, esperto di televisione, consigliere d’amministrazione della Rai molto vicino ai grillini, in un’intervista al Giornale analizza il quadro politico partendo dal fallimento del Pd e del suo leader, considerato già alla frutta. «Nessuno discute le sue capacità. Ma mi interessa un altro tratto: all’inizio del suo cammino Renzi ha incrociato il favore delle élite, i poteri forti, per usare un’espressione facile e retorica, ma efficace, lo hanno benedetto dai grandi giornali. In una prima fase era funzionale ad un certo disegno di potere che aveva ed ha bisogno, come sempre, di apparire nuovo, di svecchiare, di offrire al popolo l’idea di un’alternativa». Rivoluzione bereve e fallita, non come quella di Silvio Berlusconi che ha ancora una sua prospettiva politica, secondo Freccero, perché… «Ha un pregio: è populista, Berlusconi è il papà della tv commerciale dove il pubblico, il popolo prende in mano il telecomando, la propria vita e da passivo diventa attivo, volta le spalle alla tv pedagogica delle élite”. «Renzi è stato invece un jolly in mano all’establishment, un po’ come la disastrosa Hillary Clinton negli Usa. Vecchia tentazione della sinistra, di qua e di là dell’Oceano: sfornare i candidati “a colpi di sondaggi”, confezionati “come prodotti di marketing”. Il guaio è che “oggi sui sondaggi si pattina come sul ghiaccio” e se la politica scompare restano solo i follower».