Il capo della polizia catalana indagato per sedizione, rischia 15 anni
Il capo della polizia catalana dei Mossos d’Esquadra Josep Lluis Trapero e i presidenti delle grandi organizzazioni della società civile indipendentista Anc e Omnium, Jordi Sanchez e Jordi Cuixart sono stati interrogati da un giudice della Audiencia Nacional che li ha dichiarati indagati per “sedizione” per le manifestazioni indipendentiste di Barcellona. Con loro è stata interrogata anche l’intendente dei Mossos Teresa Laplana. Il reato di ‘sedizione’ prevede pene fino a 15 anni di carcere.
La stampa spagnola ipotizza – come riferisce Ansa.it – una possibile mediazione della Svizzera nel braccio di ferro tra Barcellona e Madrid mentre prosegue la fuga di società catalane verso il resto della Spagna in previsione di una possibile dichiarazione di indipendenza.
La tensione non si stempera e il clima resta surriscaldato: gli appelli per arrivare a un compromesso si moltiplicano, ma per ora il premier spagnolo Mariano Rajoy rimane intransigente. Esige prima che il presidente catalano Carles Puigdemont rinunci alla Dichiarazione Unilaterale di Indipendenza (Dui) che potrebbe proporre al parlamento di Barcellona lunedì, minacciando altrimenti “mali maggiori”. Sulla stessa linea, la Corte costituzionale di Madrid ha vietato la riunione del ‘Parlament’, prima ancora che fosse convocata formalmente, per il rischio che voti l’indipendenza. Probabilmente la riunione si farà comunque. Ma non è chiaro se si pronuncerà sulla secessione. Dopo il durissimo discorso contro la Catalogna di re Felipe VI, crescono le pressioni su Rajoy perché intervenga contro Puigdemont. Una decisione potrebbe essere presa domani dal consiglio dei ministri.
Per impedire la dichiarazione di secessione – sottolinea ancora Ansa.it – Rajoy può invocare l’articolo 155 della Costituzione, prendere il controllo dell’autonomia catalana, destituire Puigdemont, assumere il comando della polizia catalana dei Mossos, sciogliere il Parlament e convocare elezioni anticipate.