Il bagnino non molla: «Apro un’altra spiaggia fascista in Romagna»
Non molla. «Vado in Romagna, a fondare un’altra spiaggia fascista». Come si legge su Libero, Gianni Scarpa, l’ex gestore di Punta Canna, si appresta a gestire uno stabilimento balneare sulla Riviera, dopo il licenziamento da parte della società titolare della concessione demaniale di Punta Canna. «Visiterò due grossi stabilimenti, a Rimini e a Riccione», dice Scarpa. «Col tempo ho ricevuto delle offerte molto interessanti e vado a vedere cosa si può fare. Non c’è ancora nulla di deciso, ma questa idea di lavorare in Romagna mi piace. Qui a Sottomarina, ormai no. Non me la sento. Anche se, checché ne dicano i giornali, c’è un ottimo rapporto con i miei ex datori di lavoro, la considero un’esperienza finita». Tutto pronto per un nuovo lido, dunque. Con buona pace di Laura Boldrini e compagni.
Il bagnino fascista si rimette in gioco
A 64 anni rimettersi in gioco può essere dura, soprattutto dopo tutte le attenzioni mediatiche ricevute, ma Scarpa non è uno che molla facilmente. «Per le prospettive che mi si sono aperte, potrei far causa ai giornali che, per dieci anni, non si sono accorti dei miei cartelli: se li avessero visti prima, le offerte di oggi le avrei avute anni fa», scherza Scarpa. «Se mi hanno chiamato vuol dire che mi apprezzano, che apprezzano i miei principi, il modo, anche severo, con cui ho gestito la spiaggia di Punta Canna». E poi ancora: «Io non sono fascista, non sono né di destra, né di sinistra. Però vedo che, in Italia, le cose non vanno. Vedo che non è possibile, per una donna, fare una passeggiata nel parco, che ci sono troppi ladri e delinquenti in giro».