Energie per l’Italia, Parisi: «Le nostre liste saranno presenti ovunque»
«Grazie Erder, grazie Carla». Ha esordito così Stefano Parisi nel salutare le centinaia di persone riunite nella Sala delle Carte Geografiche di Roma per la prima riunione dei circoli di Energie per l’Italia del Lazio. Una gratitudine motivata, considerato il lavoro svolto dalla responsabile dei circoli, Carla Picciotto, e dal coordinatore del Lazio, Erder Mazzocchi, quest’ultimo con un bagaglio politico importante, come consigliere comunale di An a Roma e poi come consigliere regionale. Un impegno, il suo, che si sta traducendo in un radicamento capillare del movimento di Parisi: in pochi mesi 27 circoli a Roma e provincia, iniziative sul territorio e nelle amministrazioni, dibattiti, incontri, mobilitazione. Francesco Valli, Gabriele Picano, Maurizio Esposito, Massimiliano Napoletano, Luca Borreale, Roberto Giuliano: sono altri nomi di peso nel Lazio di un movimento che vuole valorizzare chi viene dalle professioni e dall’impresa, ma anche chi ha alle spalle anni di esperienza politica e non per questo deve sentirsi rottamato. “Dobbiamo riportare nella politica – ha detto Parisi – qualità, pensiero, organizzazione, capacità di rappresentare le esigenze concrete degli Italiani. Serve esperienza politica ed esperienza della vita quotidiana. Mettere insieme queste due cose è la chimica giusta per rigenerare la politica”. Nessuno slogan alla Renzi o Grillo, e invece tanti richiami ai valori di centrodestra nei quali si riconosce Energie per l’Italia e alle cose da fare: il modello fiscale di Parisi rimette in moto l’ascensore sociale. “Oggi – ha sottolineato – il fisco colpisce chi genera benessere pur di ricavare soldi per finanziare uno Stato inefficiente e le clientele della politica. Servono proposte serie. Abbiamo cominciato un anno fa a Milano dicendo “dobbiamo studiare” e quattromila persone ci hanno applaudito. Il 2 e 3 dicembre prossimo presenteremo a Milano il nostro programma che sarà fatto di misure concrete da prendere, a partire dal fisco. Abbiamo fatto un grande lavoro programmatico prendendo, non dei professori universitari, ma duemila persone che lavorano in tutti i settori, welfare, fisco, immigrazione, sicurezza, turismo, e hanno dato il loro contributo sulla base di una linea liberale, popolare, federalista, riformista”. Infine le prossime scadenze politiche. No alle larghe intese, non per avversione preconcetta alle coalizioni alla tedesca, ma perché serve una visione diversa rispetto ai partiti che finora hanno messo in campo solo politiche di redistribuzione delle risorse e non di generazione di ricchezza. In Italia non si affronta il tema della produttività. “Lo faremo noi – ha concluso Parisi – forti delle nostre idee e della nostra efficienza organizzativa. Siamo presenti in tutte le maggiori città e in tutte le regioni d’Italia. Raccoglieremo le a firme necessarie per presentare le nostre liste. Ci apprestiamo a mettere in moto una macchina che ci servirà per le elezioni. Le nostre candidature verranno dai territori. Abbiamo un potenziale alto, così ci viene detto da chi fa i sondaggi. Adesso è compito nostro trasformarlo in voti”.