Da Caserta la riscossa tricolore: l’ex-An Magliocca presidente della Provincia
È l’ex-An Giorgio Magliocca, avvocato e sindaco di Pignataro Maggiore, il nuovo presidente della provincia di Caserta. Ha battuto con 50.347 voti ponderati (54,43 per cento) Carlo Marino (42.149 pari al 45,57 per cento), sindaco del capoluogo per il Pd, appoggiato da ben cinque liste. A sostenere Magliocca, invece, c’era solo Forza Italia. Una rimonta clamorosa, la sua, che ha letteralmente gettato nello scompiglio la sinistra, convinta che la vittoria fosse un pura formalità.
Magliocca ha battuto il sindaco Pd del capoluogo
Il voto dei consiglieri comunali degli oltre cento comuni che formano Terra di Lavoro (l’elezione provinciale è di secondo grado), scheda dopo scheda, ha assunto le dimensioni di una Caporetto per il Pd e soprattutto per il suo commissario, il senatore Franco Mirabelli, che ha puntato l’indice contro non meglio precisati «vigliacchi» annidati nel suo stesso partito. Di certo, Pd e sinistra pagano il pegno della disinvoltura con cui hanno accolto i transfughi del centrodestra in disarmo. Un esodo che ha consentito a Pd e compagni di espugnare tutti i centri più importanti della provincia, un tempo fortezza del centrodestra, e di impossessarsi di tutti gli enti strumentali a partecipazione pubblica. Alla fine, i transfughi di ieri sono diventati i “franchi tiratori” che oggi hanno impallinato Marino.
Arrestato nel 2011, fu assolto «perché il fatto non sussiste»
Per Magliocca, l’elezione provinciale è il meritato riconoscimento di un impegno amministrativo che, giovanissimo, lo vide eletto prima consigliere provinciale e poi sindaco per due mandati consecutivi, sempre per Alleanza Nazionale. Proprio al termine del secondo – siamo nel marzo del 2011 – Magliocca, che nel frattempo era stato collaboratore dell’ex-ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi e poi di Gianni Alemanno all’epoca in cui questi ricopriva la carica di sindaco di Roma, viene arrestato su ordine della Dda di Napoli con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica. In carcere Magliocca, che da consigliere provinciale aveva denunciato gli appalti dati dall’amministrazione di centrosinistra al fratello del boss stragista Giuseppe Setola, resta ben 11 mesi per vedersi poi assolto con sentenza irrevocabile «perché il fatto non sussiste». Sussiste, invece, la sua vittoria. Auguri!