Clandestini in sciopero della fame a Lampedusa: “L’Italia viola la legge”
“Ci appelliamo alle persone libere che difendono l’esistenza di un altro mondo dove prevalgano i valori universali e la solidarietà, affinché ci sostengano. Perché mentre il vostro denaro e le vostre merci circolano liberamente nei nostri paesi d’origine, voi state imprigionando i nostri sogni dietro le vostre mura”. Inizia così l’appello di 200 tunisini ospiti nell’Hotspotdi Lampedusa e in sciopero della fame da alcuni giorni. Protestano per la detenzione arbitraria, le espulsioni di massa, la negazione del diritto d’asilo e le condizioni in cui sono costretti a vivere, spazi angusti, cibo scadente. “Si rifiutano di mangiare finché non verranno garantiti i loro diritti”, denuncia l’Arci di Lampedusa. “Nel silenzio doloso delle istituzioni – denuncia l’Associazione – l’Italia sta violando la normativa nazionale e internazionale. Solo grazie alla denuncia dei nostri partner tunisini della Ftdes siamo riusciti a parlare con i migranti trattenuti e in sciopero della fame”.
E’ intanto salito a 5.889 il numero dei migranti sbarcati in Italia dal primo ottobre, in netto calo rispetto ai numeri dello stesso periodo dello scorso anno. Almeno 4.500 di loro sono tunisini.