Chi sono i 2000 vampiri italiani: corpo freddo, nottambuli, sorseggiano sangue
“Un’associazione fatta di persone vere e non da leggende speculative”, è scritto sul sito. Vampiri veri? Sì, almeno a giudicare dal tipo di attività svolta e dai macabri gusti, di cui ha parlato oggi un articolo della Stampa, secondo cui i vampiri italiani, oltre ad aver creato un gruppo sul web, una rivista e ad organizzare rarduni, praticano davvero le attività dei “pipistrelli” umani, resi celebri da film come Dracula o Nosferatu. “Alla base di certe consuetudini singolari c’è una condizione fisiologica il cui segno più vistoso è una temperatura corporea inferiore al normale, da cui discenderebbe una maggiore inclinazione a vivere nelle ore notturne e la pratica di bere sangue per attingere energia vitale, almeno per una piccola parte di loro, una cinquantina sui duemila di cui sopra. Il sangue viene messo a disposizione gratuitamente da volontari, dunque ogni traffico illegale è scongiurato, ma di certo colpisce un comportamento che negli Usa è oggetto di approfondimenti scientifici e attenzioni mediche…”.
I vampiri hanno le loro regole…
I vampiri italiani, circa duemila quelli usciti “allo scoperto”, hanno un’associazione a rappresentarli, la Lega italiana real vampires, con base a Meldola, in Romagna. “L’associazione e gli iscritti – ci tengono a precisare i “vampiri” – non praticano manipolazione mentale, sacrifici animali o umani di alcun genere. La vita sia essa animale o umana è ritenuta divina e sacra per tutti gli aderenti e per tanto non va in alcun modo violata. Il culto in realtà è votato a sostenere il vampirismo psichico e spirituale nella forma di evoluzione dell’essere umano, nel pieno rispetto dell’essere”.