Calci e pugni alla moglie incinta, botte alle figlie se non pregavano: marocchino alla sbarra

13 Ott 2017 13:20 - di Redazione

Hanno vissuto a lungo in un comune del maceratese senza destare sospetti e scatenare allarme sociale, eppure tra quelle mura domestiche il padre-padrone – un marocchino 45enne – ha infierito tante, tantissime volte contro le sue figlie. Le violenze – spiega il Mattino in un’edizione postata online nelle scorse ore – risalgono a un po’ di tempo fa, ma la notizia che l’immigrato, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni, finirà a processo è una notizia che aggiorna il dramma dei familiari dell’uomo ad oggi.

Marocchino alla sbarra per maltrattamenti in famiglia

Un dramma quotidiano, quello vissuto dai familiari del marocchino violento e dispotico, che si è concluso con la denuncia e con l’allontanamento della moglie dell’uomo – un’italiana oggi 34enne – che, insieme ai loro quattro figli, sono stati trasferiti in una struttura protetta. Dove non potrà più succedere che al rifiuto delle figlie di pregare, l’uomo risponda con percosse, colpi alla testa e alle gambe, e umiliazioni fisiche e psicologiche. Dove non si ripeterà più che il marito, e padre di 4 figli, si accanisca fisicamente e verbalmente contro la moglie davanti ai loro piccoli. Dove insulti, volgarità e accuse di tradimento seguite puntualmente da ogni genere di gesto violento e di atto inconsulto, non saranno più di casa e all’ordine del giorno. Dove non succederà quanto subito in passato dalla donna, chiusa in casa dal marito e impossibilitata a uscire e ad usare il cellulare, e colpita con calci e pugni – come riporta il Mattino – «nonostante fosse in avanzato stato di gravidanza, anche sulla pancia».

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