Bufera su Fazio. «Ricoperto d’oro, ma ha copiato un programma di Costanzo»

6 Ott 2017 16:12 - di Redazione

Uno, due ospiti, un conduttore, un conduttore che lateralmente pone delle domande, mentre al centro dello spazio fa bella mosra di sè un acquario con i pesci che nuotano. Sembra un programma del 1978, “Acquario”, di Maurizio Costanzo, mentre invece siamo nel 2017 e lo conduce, pagato profumatamente, Fabio Fazio, con il titolo “Che tempo che fa”. Lo strano, presunto scopiazzamento di format non è stato sollevato da Costanzo ma da un deputato del Pd, Michele Anzaldi, vicesegretario della Commissione di vigilanza Rai, che, intervistato da ilGiornale.it, fa notare: «La prima puntata del programma di Costanzo aveva come ospiti l’allora senatrice Susanna Agnelli e il cantante Rino Gaetano. Il format è lo stesso: c’è il conduttore che fa le domande a un paio di ospiti con un acquario in mezzo allo studio. È una cosa che la Rai ha da 40 anni e che ha rimandato in onda anche con Techetè nel 2013».

Fazio e Costanzo, un unico format?

Un copia-incolla pagato 400mila euro all’anno, uno scandalo, secondo Anzaldi, per un programma che va in onda già da 14 anni. «Sarà interessante – soiega Anzaldi al Giornale – sapere cosa ne pensa la Corte dei Conti e intendo integrare questa scoperta all’esposto che ho già mandato alla Corte dei Conti. Eppure la soluzione è semplice: basta che la Rai riconosca che aveva già quel format e, prima che si pronunci la Corte dei Conti, annunci che il format è gratuito e non viene più pagato”. Il deputato dem, più volte accusato di essere troppo duro con Fabio Fazio e con il servizio pubblico, spiega: “Non ho nessun accanimento contro nessuno, amo la Rai ma, come uomo istituzionale che è contro gli sprechi, ho il dovere di dire che pagare 400mila euro un format che esiste già è uno spreco. Non solo. I funzionari Rai, che sono stipendendiati fino a un massimo di 240mila euro per verificare queste situazioni, dovranno rispondere di questo eventuale errore».

 

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