Boldrini maestrina anche su Fb: «Studenti incapaci di distinguere vero e falso»

30 Ott 2017 13:58 - di Redazione

«Gli studenti sono bravissimi a navogare ma spesso sono incapaci di distinguere una notizia da una pubblicità». Parola di Laura Boldrini, che della sua battaglia contro le fake-news sul web sta facendo il tratto distintivo, forse l’unico, della sua attività politica. La presidente della Camera si muove un po’ come sceriffa un po’ come maestrina, guidando una campagna contro le bufale e contro gli haters, una battaglia che domani approderà in una scuola romana, il liceo Visconti di Roma, insieme al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, artefici del progetto #BastaBufale rivolto ai ragazzi delle scuole.

La Boldrini è contenta: «Gli haters ora scappano…»

In un’intervista a Repubblica, la Boldrini avvisa: «Nessun like è innoco», e invita gli studenti ad unirsi nella caccia alle false notizie che girano sul web, in particolaresu Fb, divenuto il principale veicolo di informazione. «In rete c’è tutto. Opportunità straordinarie e bande di sciacalli. Ma la cosa grave è che buona parte degli utenti fatica a riconoscere il vero dal falso. Gli studenti, ad esempio. Bravissimi a navigare, ma come ha dimostrato una ricerca dell’universtà di Stanford spesso incapaci di distinguere una notizia da una pubblicità», dice la Boldrini, che canta vittoria, però, sui suoi molestatori, anzi, su tutti i molestatori che sul web si scatenano in commenti e insulti: «Gli hater sono in ritirata, hanno capito che rischiano grosso. Da leoni da tastiera si sono trasformati in conigli in fuga. Lo scopo è che i ragazzi imparino a difendersi da soli: bisogna verificare le fonti, l’identità di chi pubblica una notizia, chiedere aiuto agli esperti, imparare a riconoscere gli odiatori e i provocatori seriali, spiegare ai ragazzi che i loro clic e like hanno un valore». E dall’estero, secondo la Boldrini, sono tutti molto interessati alle sue battaglie: «Ho scritto a Zuckerberg chiedendo che venga istituito anche in Italia un centro di controllo sui fenomeni di odio…».

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