Arrestato il nonno di Fortuna Loffredo: sfruttava trans e prostitute

23 Ott 2017 13:44 - di Redazione
fortuna loffredo

C’è anche Vincenzo Guardato, nonno di Fortuna Loffredo, fra le tre persone che, nel Casertano, sono state raggiunte da una ordinanza di custodia cautelare per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L’uomo, nonno della bimba  morta dopo essere caduta da un palazzo del Parco Verde di Caivano il 24 giugno 2014, insieme agli altri due è accusato di far parte di una associazione a delinquere.

Un giro di case d’appuntamento

Le indagini sono scattate nel mese di gennaio a seguito di un controllo effettuato dai carabinieri all’interno di una casa d’appuntamento nel comune di Casagiove, in provincia di Caserta, e delle dichiarazioni rese da una delle prostitute sorprese all’interno dell’appartamento. È emersa così l’esistenza di un sodalizio criminale che, attraverso una struttura ben definita e caratterizzata da una netta divisione di compiti, si occupava di reperire alloggi da subaffittare a prostitute e transessuali per le loro attività, dietro il pagamento di un canone assai più alto dei prezzi di mercato. Nel corso delle indagini sono state sottoposte a sequestro diverse abitazioni adibite a case d’appuntamento anche a Caserta, Casapulla e San Nicola la Strada.

Il nonno di Fortuna Loffredo responsabile della logistica

In particolare, Antonietta Zuppa, altra destinataria dell’ordinanza, secondo gli investigatori si occupava di procurarsi gli appartamenti da sublocare alle prostitute e di pagare le utenze dei servizi di prima necessità; Luigi Romano era incaricato di procacciare clienti mediante l’inserimento di annunci su internet per pubblicizzare la presenza di donne e transessuali disponibili per incontri a pagamento; Vincenzo Guardato si interessava prevalentemente della gestione degli appartamenti, di reperire quello che serviva alle prostitute e di gestirne la logistica. Gli indagati si sarebbero poi avvalsi della collaborazione di altri soggetti che, a pagamento, si intestavano i contratti di affitto o fornivano assistenza alle prostitute.

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