Anni di abusi su un bimbo ma solo arresti domiciliari per un anziano di Foggia
Avrebbe obbligato un bambino di 7 anni a compiere atti sessuali in più occasioni con la minaccia che se non avesse adempiuto “per lui sarebbero stati guai”. Spesso l’uomo, un anziano di 78 anni, della provincia di Foggia, sottoposto agli arresti domiciliari da agenti della Squadra Mobile su disposizione del gip del tribunale di Bari, avrebbe corrisposto alla vittima, che ora ha meno di 14 anni, piccole somme di denaro come corrispettivo dell’attività sessuale, oppure gli avrebbe regalato brioches e leccornie di vario genere, approfittando della situazione di necessità del piccolo, sia in relazione al grave disagio socio ambientale, sia a quello economico del nucleo familiare di appartenenza.
Entrambi i genitori, infatti, erano affetti da problemi di alcolismo e si trovavano in condizioni economiche precarie. L’anziano deve rispondere dei reati di violenza sessuale aggravata e continuata, di atti sessuali con minorenne e di corruzione di minorenne. Gli abusi sessuali si sarebbero svolti nella abitazione dell’uomo. Proprio per il disagio familiare, il minorenne è stato collocato nel settembre 2013 in una Casa Famiglia.
Solo dopo l’inserimento nella struttura, sono emersi, a fine 2016, il grave disagio socio-familiare e soprattutto gli abusi sessuali subiti da parte di una persona adulta, indicata dal bambino come un vicino di casa. Le violenze sono state consumate tutte in epoca antecedente al collocamento del bambino in comunità, quando il piccolo aveva appena 7 anni e sono proseguiti fino alla seconda metà del 2016, quando il Tribunale per i Minorenni di Bari ha vietato i rientri del minore in famiglia. I colloqui con la vittima, effettuati dagli psicologi della struttura, hanno fatto emergere quanto avesse subito da parte del suo aguzzino che lo avrebbe costretto a diverse pratiche sessuali. La Terza Sezione della Squadra Mobile di Foggia, specializzata nei reati in danno di minori e nei reati sessuali, ha effettuato diverse audizioni protette, anche con l’ausilio dello psicologo della Polizia di Stato, rivelatesi di fondamentale importanza. Grazie alla sensibilità e professionalità degli investigatori, riusciti a conquistare la fiducia del piccolo e ad instaurare con lui un rapporto di grande vicinanza, si è potuto riscontrare il quadro allarmante a causa di figure genitoriali completamente assenti e una serie di ripetuti abusi patiti. Tutto questo ha consentito di assicurare alla giustizia il presunto autore dei reati e di aiutare il piccolo.
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