4 milioni di euro in 6 anni ai partigiani: e sta per arrivare un’altra pioggia di soldi
Anche per quest’anno la “lotta antifascista” è garantita, imbottita di finanziamenti: i partigiani e le associazioni direttamente o indirettamente ad essi collegate possono stare tranquille, la legge di bilancio 2017 è ancora una volta generosa. Crescono le sovvenzioni per i gruppi partigiani, dai garibaldini ai combattenti in Spagna. 4 milioni di euro in 6 anni sono costati agli italiani. Quest’anno saranno tenuti in vita con quasi tre milioni di euro una pletora di organizzazioni combattentistiche dalle più disparate sigle. Fa il conto il Giornale in un lungo esame delle voci della legge di bilancio. «Da una parte il ministero della Difesa mette a disposizione 1,7 milioni di euro da dividere tra 47 raggruppamenti; dall’altra il ministero dell’Interno, in collaborazione con quello delle Finanze, elargisce altri 1,6 milioni. Mica bruscolini. Buona parte di questi proventi finisce nelle tasche di organizzazioni che in un modo o nell’altro si riconoscono nell’esperienza delle varie brigate antifasciste». Tanti soldini. Alla faccia dei tagli sulle pensioni.
L’Anpi e la galassia partigiana
Nel dettaglio, «la Difesa si appresta a versare 23.500 euro all’Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti in Spagna. Nella colonna delle uscite del bilancio del Governo ci sono poi 55mila euro finiti alla Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane, 115.000 euro all’Associazione nazionale Reduci della Prigionia dell’Internamento e della Guerra di Liberazione, 84mila per la Federazione Italiana Volontari della Libertà e altri 41.800 euro all’Associazione Nazionale Combattenti della Guerra di Liberazione Inquadrati nei Reparti Regolari delle Forze Armate, che solo a pronunciare il nome serve una riga. E infine l’Anpi: alla più famosa organizzazione partigiana finiranno ben 107mila euro tondi tondi. La domanda è: cosa fanno e a cosa servono tanti denari. L’Anpi, lo sappiamo, svolge gran parte della sua attività nel negare onore e dignità a chi vuole andare al cimitero a depositare corone ai repubblicani di Salò; a Giuseppina Ghersi, ragazzina stuprata e uccisa dai partigiani; a boicottare i cconcerti di Povia, insomma, veramente operazioni di alto profilo morale per la Nazione. Altri – ad esempio i superstiti ex volontari che hanno partecipato alla guerra di Spagna nelle formazioni antifranchiste – «pubblicano memorie e biografie di comunisti, anarchici e antifascisti vari che presero la via della penisola iberica per combattere contro Francisco Franco». Le leggeranno in quattro, cinque, per intenderci, i superstiti appunto. «Sabato scorso si sono visti a Tolmezzo (Udine) per ricordare i volontari internazionalisti antifascisti “che dalla Carnia e dall’alto Friuli” parteciparono alla guerra spagnola “al fianco delle istituzioni democratiche”. Saluti, convegni, targhe e concerto». Insomma, cose che interessano a un pulviscolo di reduci.
4 milioni in sei anni a partigiani e dintorni
C’è anche il caso dell’Associazione Nazionale tra le famiglie italiane dei Martiri Caduti per la Libertà della Patria, che quest’anno incasserà 102mila euro. Voi direte: impossibile non essere d’accordo con chi rappresenta i martiri per la libertà. Certo. Il fatto è che riguarda solamente gli “antifascisti, partigiani, semplici civili” morti durante l’occupazione nazi-fascista del Centro e del Nord Italia», leggiamo nel lungo e articolato servizio del Giornale. L’obiettivo di tutti questi soldini è mantenere vivo il ricordo, la memoria, ma giustamente si ricorda che a ciò già pensa l’Anpi. S poteva trovare un modo per razionalizzare queste elargizioni? No, sui partigiani non si può. A conti fatti alle organizzazioni partigiane vanno 467mila euro l’anno, un terzo del totale. «A questi però vanno aggiunti anche i fondi stanziati dal Viminale che si appresta infatti a versare 202.071 euro all’Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti (ANPPIA), un ente da 3.643 soci nato nel 1954 e che ora fa appelli “alle forze democratiche” (tra cui il Pd) per fare da “argine nel modo più unitario e largo possibile, alla recrudescenza fascista”. In totale negli ultimi 6 anni il mondo reducistico partigiano ha potuto contare su una bombola di ossigeno di 4 milioni di euro.
Niente male per combattere un’ideologia scopmparsa da 70 anni !