25 anni fa moriva Luciano Laffranco. Una grande intelligenza di destra
Luciano Laffranco se ne andò proprio 25 anni fa. In una piovosa giornata, come ricordato dal figlio Pietro, la Destra politica, non ancora di governo, perse uno dei suoi alfieri. Era il 1992 e a soli 54 anni, Lucianone lasciava il suo Msi-Dn orfano della sua intelligenza politica. Laffranco è stata una delle personalità più apprezzate della destra italiana. Leale e coraggioso, è stato per anni responsabile del dipartimento Propaganda del partito, uno dei settori cruciali. Quando ci ha lasciati, tutta la comunità si strinse intorno alla sua famiglia perchè il Partito aveva senz’altro perduto una delle sue menti piu’ lucide, sempre disponibile per ogni battaglia politica. Disponibilità mai venuta meno sino alla fine, nonostante il gravissimo male che lo minava già da tempo. Laffranco è stato capo della ”goliardia universitaria”, membro per lungo tempo dell’Unuri, il parlamento universitario dove fu eletto, a Perugia, con i maggiori suffragi rispetto a tutti gli altri candidati. Fu presidente nazionale del Fuan fino al 1980. Successivamente, consigliere regionale dell’Umbria per la Fiamma tricolore. Giornalista, collaboratore di varie testate nazionali tra cui ”Il Tempo” e ”Il Roma”, Laffranco ha diretto, dopo averli fondati, giornali e radio locali. La morte l’ha colto poco poco prima che la sua comunità diventasse “Destra di Governo“. Il figlio Pietro, oggi deputato di Forza Italia, ha voluto ricordare il padre sia con un saluto sui social sia con una messa nella chiesa di San Domenico a Perugia: “Sembra ieri – scrive Pietro – eppure son passati 25 anni. Di cose ne sono successe da allora. Alcune ti sono senz’altro piaciute, altre certamente molto meno. Mi manchi molto! Manchi alla mamma e ai tuoi tanti amici. E mancano molto il tuo impegno, le tue idee e la tua azione alla Destra politica italiana, oggi tristemente dispersa in diversi e insufficienti contenitori“.