Tiburtino III, CasaPound e cittadini ottengono il consiglio straordinario

6 Set 2017 19:52 - di Eleonora Guerra
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Hanno bloccato i lavori del consiglio municipale chiedendo di parlare del centro di accoglienza di via del Frantoio e, alla fine, sono riusciti a ottenere una riunione straordinaria sulla struttura. Al Tiburtino III è ancora altissima la tensione intorno al centro per gli immigrati, del quale i cittadini della zona chiedono la chiusura da ben prima dei disordini della scorsa settimana. 

CasaPound e i residenti bloccano i lavori 

«Siamo riusciti a ottenere un Consiglio straordinario sulla questione del centro di accoglienza di via del Frantoio per il prossimo mercoledì 13 settembre. Non ci fermeremo finché non otterremo la chiusura della struttura. È un impegno preso con i cittadini del IV Municipio due anni fa a cui non intendiamo venir meno», ha detto Mauro Antonini, responsabile del Lazio di CasaPound Italia, che è intervenuto al consiglio al fianco della rappresentanza di cittadini. «Dopo averci in un primo momento bloccato l’ingresso, i consiglieri hanno dovuto per forza di cose aprire le porte dell’aula e consentirci l’ingresso in un luogo pubblico e aperto ai cittadini», ha raccontato ancora Antonini, riferendo quanto accaduto in mattinata.

I gruppi appoggiano il consiglio straordinario

«Oggi si sarebbe dovuto parlare di cose di poco interesse per i residenti, nonostante Tiburtino III sia arrivato alla ribalta delle cronache nazionali per le disastrose conseguenze di un’integrazione forzata che ha provocato scontri e contrasti con i cittadini», ha sottolineato l’esponente di CasaPound, ribadendo che dopo i fatti dei giorni scorsi e dopo «il “fuggi fuggi” dei residenti verso altri quartieri, è necessario chiudere il centro». Una richiesta che Antonini ha avanzato anche in Aula, intervenendo e chiedendo la convocazione del consiglio straordinario «per dare risposte certe alla cittadinanza sulla chiusura di un centro di accoglienza illegale». Richiesta che è stata condivisa dai gruppi consiliari, che, con un documento firmato da Fdi, Fi, M5s e Pd, l’hanno inoltrata al presidente del Consiglio Municipale.

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