Testimonial Adidas coi peli sulle gambe: il web si ribella allo spot femminista (VIDEO)
Sul web si è immolata sull’altare della propaganda a cui sacrificare il mito dell’apparenza in virtù del valore dell’essenza. Che detto in altre parole, e senza troppe metafore epiche, significa che Arvida Bystrom, la fotografa svedese 25enne che da un po’ solletica i social con le sue provocazioni “gender”, dispensando carezze proto-femministe ai proseliti del rito rivendicazionista – qualunque esso sia – ha di nuovo trovato il modo di far parlare di sé e del suo non proprio innovativo messaggio. E così, la giovane artista che ha fatto del “no alla depilazione” un grido di battaglia acclamato dalle folle virtuali, è stata scelta dall’Adidas come testimonial della campagna #Superstar, dedicata «alle icone di domani», protagonista, oltre che dello spot, di una propaganda che le ha creato non pochi grattacapi e generato diversi nemici anti-social che, come denunciato da Arvida stessa, l’avrebbero aggredita con minacce e ingiurie postate in rete dopo la campagna pubblicitaria. Come evidente dallo spot riportato nel video d’apertura, allora, Arvida, con indosso un modello rivisitato del celebre brand anni ’80, spiega: «Penso che il femminismo sia un concetto culturale. Chiunque può essere femminile, fare cose da donna, e forse la società ha paura di questo». Tremate, tremate, le streghe son tornate? Sembra di sì: e stavolta non hanno remore neppure nel mostrare la peluria incolta cresciuta nel frattempo…