Stupro di Rimini, Butungu potrebbe essere scarcerato
Un’inquietante domanda circola in queste ore a Rimini: Guerlin Butungu, il ventenne sospettato di essere il capo della banda di stupratori della notte notte tra il 25 e il 26 agosto, potrebbe essere scarcerato? Dalla Procura è filtrata solo la notizia che il giudice si riserva di valutare se confermare o meno il fermo del giovane congolese. Il fatto è che le versioni fornite dai suoi giovanissimi accoliti sono in contrasto con le sue e ciò potrebbe condurre alla liberazione del sospettato. È una possibilità che inquieta: a parte ogni considerazione sul fatto che la giustizia rischia di essere sbeffeggiata da un branco di giovinastri, c’è un dato che inquieta più di tutti: parliamo di gente socialmente pericolosa. Potrebbe mai essere tollerabile vederli nuovamente a circolare per la città balneare?
Nel frattempo si è appreso che Butungu ha cambiato la sua versione. «C’ero, ma sono stati i ragazzini».Nel corso delle prime dichiarazioni ai magistrati, Butungu aveva negato gli stupri, dicendo che quella sera aveva partecipato ad alcune feste sulla spiaggia, aveva bevuto e poi si era addormentato, ed era stato alla fine svegliato dai tre minori del gruppo con i quali poi si era diretto verso casa a Pesaro, ripreso dalle telecamere di sorveglianza. Una versione che aveva mostrato subito delle incongruenze. Gli altri fermati, tutti minorenni, hanno invece dichiarato di essersi limitati a tenere ferme le vittime per facilitare lo stupro. In ogni caso, la discordanza tra le versioni fin qui fornite rimane, il che è circostanza abbastanza comune nei casi in cui ci siano più indagati per uno stesso crimine.