Stupro di Firenze, anche il secondo carabiniere si presenta in Procura
Si è presentato spontaneamente negli uffici della Procura di Firenze, il secondo carabiniere indagato con un collega più anziano per la violenza sessuale ai danni di due ragazze americane. Pietro Costa, 32 anni, era accompagnato dal suo avvocato, e ha fornito la sua versione dei fatti al magistrato che conduce l’inchiesta, il sostituto procuratore Ornella Galeotti, affiancata dal procuratore aggiunto Rodrigo Merlo.
L’altro indagato, Marco Camuffo, 49 anni, che durante la notte del presunto stupro era il capopattuglia, si era già presentato in Procura sabato scorso, accompagnato dall’avvocato Cristina Menichetti di Prato. Agli inquirenti ha confessato che il rapporto sessuale con una delle giovani c’è stato ma che è stato consenziente, escludendo che si fosse trattato di violenza. Sui due carabinieri pesano anche le accuse della Procura militare, che potrebbero portare all’abbandono per sempre della divisa: sono indagati per peculato e violata consegna. Tra le norme infrante, quella che li obbligava nel rapporto di servizio a specificare che avevano fatto salire sull’auto di servizio le due ragazze.
La spregiudicatezza dei due indagati ha offerto sponda all’ipotesi che forse i due erano compici anche in altri casi di abusi. Un’ipotesi che si legge solo sui giornali, però, perché il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, l’ha categoricamente smentita: “Con riferimento a titoli di stampa che mi attribuiscono dichiarazioni sulla circostanza che i carabinieri indagati possano aver commesso anche in precedenza reati simili a quelli per i quali sono accusati, smentisco radicalmente di aver fatto tali esternazioni. Non risultano al mio ufficio fatti simili commessi in precedenza dai medesimi carabinieri o da altri appartenenti alle forze dell’ordine”.