Putin ora deve convincere Erdogan che non tutti i curdi sono uguali…

21 Set 2017 15:40 - di Antonio Pannullo

Sale la tensione per il referendum sull’indipendenza del Kurdistan iracheno, in programma tra pochi giorni: Iraq e Turchia minacciano Erbil (la capitale curda), mentre la Russia sta valutando la situazione: è infatti in preparazione un incontro fra il presidente russo Vladimir Putin e la sua controparte turca Recep Tayyp Erdogan il 28, ha confermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, dopo che ieri, da New York, Erdogan aveva anticipato un colloquio telefonico con Putin lunedì e un incontro giovedì. Il quotidiano turco Daily Sabah precisa che i presidenti dei due Paesi discuteranno degli sviluppi regionali, quindi Siria e Iraq con il referendum sull’indipendenza del Kurdistan, e dell’acquisto di S-400 russi da parte della Turchia. Intanto il referendum sull’indipendenza del Kurdistan iracheno, fissato dai leader curdi per il 25 settembre, è stato al centro anche di una riunione dei ministri degli Esteri di Iraq, Iran e Turchia a margine dei lavori dell’Assemblea generale dell’Onu. Al termine dei colloqui tra l’iracheno Ibrahim al-Jaafari, l’iraniano Mohammad Javad Zarif e il turco Mevlut Cavusoglu un comunicato congiunto sottolinea la “comune preoccupazione” per il referendum – considerato “incostituzionale” – che “mette in pericolo le difficili conquiste dell’Iraq nella battaglia contro l’Isis” e che rischia di “provocare nuovi conflitti nella regione”. I capi delle diplomazie di Baghdad, Teheran e Ankara si dicono “inequivocabilmente” contrari al referendum, promettono di sollecitare ancora la leadership del governo regionale del Kurdistan ad annullare il voto, convinti che “non sia nell’interesse dei curdi”, e ribadiscono di essere pronti a “contromisure”. Da parte sua Vladimir Putin è ben cosciente del fatto che le milizie curdo-arabe combattono insieme a Mosca contro l’Isis in Siria, e che qualche riconoscimento andrà dato loro. Erdogan invece non transige sui curdi: il Pkk, la fazione terrorista e comunista curda, ha compiuto numerosi attentati in Turchia, ed è logico che Erdogan li veda come fumo negli occhi, ma in realtà il Pkk è solo una minoranza: il resto dei curdi è moderato, come ad esempio quelli del Kurdistan iracheno. Putin dovrà far capire a Erdogan che non tutti i curdi sono uguali…

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