Polemica antifascista per una statua nella metro. Ma non era Mussolini…

21 Set 2017 14:10 - di Monica Pucci

La sola rassomiglianza con il “Profilo continuo”, la famosissima opera dello scultore futurista Renato Bertelli dedicata al Duce ma che poi ha fatto il giro del mondo per la sua caratura artistica, ha fatto gridare allo scandalo gli antifascisti in servizio permanente. Colpa della solita legge Fiano, che inizia a fare i primi danni nella mente delle persone, ossessionate da visioni più o meno vere di simboli fascisti.

Mussolini non c’è, ma a qualcuno appare…

Nel caso della stazione Metropolitana di Napoli, “Università”, in pieno centro, quelle opere a forma di fungo nero non avevano nulla a che vedere con Benito Mussolini ma sono finite al centro delle polemiche, sui social, al punto che in tanti ne hanno chiesto l’abbattimento. Lo racconta, in un articolo, il Corriere del Mezzogiorno, secondo cui “le sculture di Karim Rashid che decorano dal marzo 2011 l’atrio della stazione della metro «Università» di Napoli ritornano a far discutere”. «La polemica in realtà risale a sei anni fa, quando la fermata venne inaugurata: furono gli studenti di Architettura della Federico II a sollevare il presunto caso della somiglianza con la silhouettes del Duce . L’opera infatti ricorderebbe Profilo continuo di Renato Bertelli che ritraeva il capo del fascismo come un Giano bifronte futurista. Ebbe fortuna durante il Ventennio tanto che se ne poteva trovare copia anche nelle case dei gerarchi. Con la caduta del regime molte riproduzioni vennero distrutte ma il disegno di Bertelli continuò a influenzare gli artisti moderni. Sarà successo anche con Rashid? Sciocchezze – afferma il presidente della commissione trasporti del Comune Nino Simeone – quella installazione raffigura una vite a cappella, altro che Mussolini», scrive il quotidiano napoletano.

La caccia alle streghe sul fascismo è aperta

Dunque, la legge Fiano, già approvata alla Camera, prima ancora di entrare un vigore scatena fantasie e solleva l’ira funesta degli antifascisti, aprendo la strada a una caccia alle streghe che di qui a poco vedrà i compagni di sinistra scendere in strada col piccone per abbattere qualsiasi cosa abbia lontanamente a che fare con il Ventennio, anche sulla base di un semplice cranio pelato.

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