Perugina, no agli esuberi. Il parroco ai lavoratori: uniti contro le multinazionali
Con una “azione simbolica”, occupando la strada e bloccando il traffico per cinque minuti davanti allo stabilimento, i lavoratori e le lavoratrici della Perugina hanno intensificato il presidio organizzato contro i 364 esuberi dichiarati dalla Nestlè.
Un’azione che si è svolta nel momento in cui a Roma, al Mise, iniziava il summit tra l’azienda, il ministero e le delegazioni di Rsu e sindacati. Il vertice si è concluso ed è stato aggiornato al 9 novembre. Il viceministro Teresa Bellanova ha proposto sei mesi di lavoro per definire contenuti condivisi di piano industriale con un monitoraggio del piano ogni due mesi al ministero.
Su un piccolo palco allestito all’ingresso dello stabilimento è salito anche don Claudio, parroco di San Sisto, e per 24 anni sacerdote della Perugina. “Dovete essere uniti – ha detto rivolgendosi ai lavoratori – bisogna manifestare con dignità. La Perugina è un simbolo, se perdiamo qua perdiamo ovunque”.
I sindacati chiedono alla Nestlè di mettere da parte i licenziamenti e sviluppare le grandi potenzialità che Perugia può offrire come città del cioccolato.