E ora Trump si vuole sfilare anche dall’accordo sul nucleare

6 Set 2017 17:40 - di Gigliola Bardi
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Non solo l’accordo sul clima. Ora gli Stati Uniti potrebbero sfilarsi anche dall’accordo sul nucleare dell’Iran, un’altra intesa internazionale raggiunta dopo anni di faticose trattative. Alla base dell’ipotesi c’è la convinzione nell’amministrazione Trump che l’accordo comporti dei rischi per la sicurezza nazionale statunitense.

«Non puoi mettere il rossetto a un maiale»

È stata l’inviata di Donald Trump all’Onu Nikki Haley a indicare, in un discorso ieri al “think tank” neo conservatore American enterprise institute, la possibilità dell’avvio del procedimento per l’uscita di Washington dall’accordo sul nucleare dell’Iran del 2015. L’accordo, ha sostenuto Haley, è una minaccia alla sicurezza nazionale americana perché la sua struttura lascia aperte a Teheran scappatoie e non consente controlli stringenti. «Non puoi mettere il rossetto a un maiale. Dobbiamo guardare alla realtà e ammettere che questo accordo non funziona», ha dichiarato. Il segretario di Stato Rex Tillerson ha invece fino ad ora difeso l’accordo. Haley ha quindi lasciato intendere la sua intenzione di sostenere il mese prossimo un “presidential finding” (la direttiva che il Congresso richiede al presidente ogni tre mesi per certificare l’attuazione, da parte dell’Iran, degli impegni presi per evitare la reintroduzione delle sanzioni), in cui si certifica che l’Iran non sta attuando l’accordo. Si tratterebbe del primo passo per un ritiro dall’accordo. Passo che farebbe scattare la revisione dell’intesa da parte del Congresso, entro il termine di 60 giorni, un esame che Haley ha detto di giudicare favorevolmente.

Per Haley «in gioco c’è la sicurezza nazionale»

«Il Congresso deve discutere di questo accordo, se è “too big to fail”, se l’accordo è di fatto negli interessi americani», ha detto Haley. L’inviata all’Onu ha anche incontrato il direttore dell’Aiea, che la ha aggiornata sulle ispezioni del mese scorso. «Se il presidente ritiene di non poter in buona fede certificare il rispetto degli impegni da parte dell’Iran, dovrebbe avviare un processo in cui andiamo oltre gli aspetti tecnici e guardiamo al quadro di insieme», ha spiegato Haley, aggiungendo che «in gioco c’è la nostra sicurezza nazionale». «È da troppo tempo che la nostra politica sull’Iran non lo riconosce», ha proseguito l’inviata all’Onu, pur riconoscendo di non sapere ancora quale sarà la decisione che Trump prenderà per ottobre. «Spetta solo a lui decidere», ha concluso.

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