Milano, CasaPound a Sala: «Rischi il processo? Falsario, dimettiti»

25 Set 2017 13:54 - di Viola Longo
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Decine di striscioni in tutta la città per chiedere nuovamente le dimissioni del sindaco Giuseppe Sala. Ad affiggerli è stata CasaPound Italia Milano, dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura nei confronti del primo cittadino. Sala è indagato per falso ideologico e materiale in atto pubblico per azioni compiute quando era commissario di Expo.

CasaPound: «Sala non pensa ai milanesi»

«Sala a processo? Falsario dimettiti», si legge sugli striscioni, con i quali il movimento è tornato a chiedere un passo indietro del sindaco. Una richiesta già avanzata quando ci fu l’iscrizione nel registro degli indagati. «Il sindaco – ha commentato la portavoce cittadina di Cpi, Angela De Rosa – ha già dimostrato di non essere degno di amministrare Milano». Non solo, «Sala – ha proseguito De Rosa – è più interessato a spacciare Milano come città dell’accoglienza e dell’integrazione e a tessere rapporti di comodo con l’estrema sinistra per alimentare il business dell’immigrazione, che a preoccuparsi dei problemi dei milanesi».

Milano preda del degrado

«Intanto, Milano muore: interi quartieri sono abbandonati al degrado e alla lotta tra bande di clandestini, con il risultato che i cittadini sono di fatto privati della libertà di vivere la propria zona. Mentre il Pd minimizza l’accusa mossa a Sala, noi siamo convinti che il sindaco sia troppo preso dalle sue vicende personali per adempiere al proprio dovere. Sala si dimetta, offrendo alla città – ha concluso De Rosa – la possibilità di riscattarsi».

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