Milano, CasaPound a Sala: «Rischi il processo? Falsario, dimettiti»
Decine di striscioni in tutta la città per chiedere nuovamente le dimissioni del sindaco Giuseppe Sala. Ad affiggerli è stata CasaPound Italia Milano, dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura nei confronti del primo cittadino. Sala è indagato per falso ideologico e materiale in atto pubblico per azioni compiute quando era commissario di Expo.
CasaPound: «Sala non pensa ai milanesi»
«Sala a processo? Falsario dimettiti», si legge sugli striscioni, con i quali il movimento è tornato a chiedere un passo indietro del sindaco. Una richiesta già avanzata quando ci fu l’iscrizione nel registro degli indagati. «Il sindaco – ha commentato la portavoce cittadina di Cpi, Angela De Rosa – ha già dimostrato di non essere degno di amministrare Milano». Non solo, «Sala – ha proseguito De Rosa – è più interessato a spacciare Milano come città dell’accoglienza e dell’integrazione e a tessere rapporti di comodo con l’estrema sinistra per alimentare il business dell’immigrazione, che a preoccuparsi dei problemi dei milanesi».
Milano preda del degrado
«Intanto, Milano muore: interi quartieri sono abbandonati al degrado e alla lotta tra bande di clandestini, con il risultato che i cittadini sono di fatto privati della libertà di vivere la propria zona. Mentre il Pd minimizza l’accusa mossa a Sala, noi siamo convinti che il sindaco sia troppo preso dalle sue vicende personali per adempiere al proprio dovere. Sala si dimetta, offrendo alla città – ha concluso De Rosa – la possibilità di riscattarsi».