Messico: i morti sono 61. Tre giorni di lutto: è il sisma più violento degli ultimi 30 anni (Video)
Istanti che sono sembrati un’eternità: terrore, crolli e devastazione, e una ricerca disperata tra le macerie pregando per un miracolo. Il Messico è piegato dal terremoto considerato fra i più violenti dopo la catastrofe del 1985, l’unico fattore positivo in queste ore è stato il rientrato allarme per l’allerta tsunami (osservata un’onda di un metro). E intanto il presidente Pena Nieto ha attivato il comitato nazionale di emergenza e i protocolli della protezione civile e dichiarato contestualmente tre giorni di lutto nazionale.
Messico, 61 le vittime del sisma. 3 giorni di lutto nazionale
Il terremoto come noto ha colpito la zona sud del Paese provocando almeno 61 morti: un bollettino di guerra, quello delle vittime del sisma, che sembra destinato a salire angosciosamente. Del totale delle persone decedute, 45 hanno perso la vita a Oaxaca (delle quali 36 nella città di Juchitan), 12 nel Chiapas e 4 a Tabasco. È prevedibile che si presenti una replica con un’intensità solo un grado minore la precedente (pari ad una magnitudo 8,2 Richter ndr), ha poi avvertito Pena Nieto, mentre nel frattempo il governo ha pubblicato un elenco di prodotti alimentari e merci che le persone possono portare ai centri di emergenza della Croce Rossa per aiutare coloro che sono stati colpiti dal sisma. Già, perché come facilm,ente intuibile, alla paura e alla devastazione si aggiunge come sempre in questi casi il dramma delle scorte, dell’acqua, del sostentamento. I voli, tra gli uragani e il sisma, intasano il traffico aereo. Il comitato nazionale di emergenza è in sessione permanente per coordinare la risposta al terremoto, ha detto su Twitter il capo della protezione civile del Messico Luis Felipe: la situazione è drammatica, ma sotto controllo. La paura decisamente meno…