Madrid, il referendum in Catalogna non si farà. La Lega: bavaglio alla democrazia
“Chiaramente questo referendum non si farà“. Ne è convinto il governo spagnolo, all’indomani dei 14 arresti in Catalogna di funzionari coinvolti nella consultazione sull’indipendenza che dovrebbe tenersi il prossimo primo ottobre, che si è espresso attraverso il portavoce Inigo Mendez de Vigo. Il governo, ha assicurato, è pronto a parlare di una maggiore devolution, “ma nell’ambito della legge e della costituzione”, mentre i leader catalani “hanno solo un’ossessione, quella del referendum, che non è possibile”.
In relazione alla crisi spagnola, la Commissione Europea prende una posizione cauta e fa sapere che è suo intendimento rispettare l’ordine costituzionale e giuridico della Spagna, come quello di tutti gli altri Stati membri. Lo ha ribadito il portavoce capo della Commissione Europea Margaritis Schinas, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Si tratta di una posizione, ha sottolineato, “che non è frutto di improvvisazione”.
In Italia la Lega ha presentato alla Camera un’interpellanza al ministro degli Esteri Angelino Alfano in cui invoca uno stop “alla vergognosa repressione del governo centrale spagnolo. La violenza delle autorità centrali di Madrid per impedire il democratico svolgimento del referendum popolare di autodeterminazione della Catalogna non può passare sotto silenzio”. “Il governo -chiede il Carroccio- assuma iniziative volte a riportare la calma in Spagna e consideri l’ipotesi del richiamo in patria dell’ambasciatore d’Italia a Madrid, qualora la tensione non si attenui e l’esecutivo centrale spagnolo insista sulla strada intrapresa, soprattutto dopo l’assurdo arresto di elementi di spicco del governo catalano. Un violento bavaglio alla democrazia che rischia di precipitare in un vero e proprio conflitto con ripercussioni per l’Europa intera, Italia compresa”.
(foto da lindipendenzanuova.com)