La svolta di Trump: “Il rifugiato dovrà sposare i valori americani”
Per aver riconosciuto lo status di rifugiato si dovrà dimostrare non solo di essere perseguitato in patria ma anche di avere la capacità di «assimilarsi con successo e contribuire negli Stati Uniti». È quanto si legge nel rapporto inviato al Congresso sui cambiamenti che l’amministrazione Trump intende adottare nel processo per valutare l’ingresso dei rifugiati negli Stati Uniti. Secondo quanto rivela il Wall Street Journal, nel rapporto, che ancora non è stato reso pubblico, si afferma che si vuole quindi introdurre la valutazione di «alcuni criteri» non meglio specificati ma considerati quindi indicatori della capacità di assimilarsi alla società americana ed ai suoi valori. Interessante notare che venga usato il termine assimilazione, che evoca un abbandono della propria identità originaria, e non quello più pluralista di integrazione. Questo segnerebbe una netta svolta nella linea seguita storicamente dagli Stati Uniti che tradizionalmente accoglie chi dimostra di essere perseguitato, o a rischio di persecuzione, in patria.
Trump vuole che il rifugiato sia assimilato con successo negli Usa
Trump ha già annunciato che vuole drasticamente ridurre il numero dei rifugiati accolti, fissandolo a 45mila per il prossimo anno, il più basso dal 1980. La nuova politica sarebbe in linea quindi con il messaggio che Trump ha rivolto la scorsa settimana ai nuovi cittadini americani in un video in cui parla di «obbligo» all’assimilazione. «Ora voi condividete l’obbligo ad insegnare i nostri valori agli altri, aiutare i nuovi venuti ad assimilarsi al nostro stile di vita», ha detto il presidente. Dal dipartimento di Stato, però, si afferma che in realtà la capacità di assimilarsi e contribuire alla società Usa «non sarà un requisito aggiuntivo» ma «na delle discussioni in corso all’interno dell’amministrazione è quello di trovare il modo di garantire che i rifugiati si assimilino con successo».