La rivelazione: «Dopo Gentiloni ci sarà un governo tecnico con Amato premier»

21 Set 2017 17:43 - di Monica Pucci

«In una riunione privata dell’ Astrid, con Franco Bassanini,Giuliano Amato e tanti altri amici, si è parlato a lungo della necessità di un governo tecnico per far uscire il Paese da questa situazione», scrive la Stampa. L’indiscrezione è di Paolo Cirino Pomicino, che di Prima Repubblica e di governo tecnici se ne intende, anche se in genere non ne è un estimatore. Astrid è la fondazione per gli studi di riforma delle istituzioni democratiche e le amministrazioni pubbliche guidata da Bassanini, ex ministro in vari governi di centrosinistra. Dietro l’angolo, l’ipotesi di un tecnico a Palazzo Chigi sarebbe favorito da un eventuale mancato accordo politico, dopo le elezioni, anche in caso di legge elettorale proporzionale. «Con Amato e Bassanini ragionavamo sul fatto che è l’ unico sbocco possibile». E chi farebbe il presidente del Consiglio? Ovvio che il primo pensiero corra ad Amato. Sempre lui, nome che torna e ritorna a ogni passaggio della Repubblica», racconta Pomicino, ai giornali.

Pomicino si corregge: «Non auspico un governo tecnico»

Poi, oggi, è arrivata anche una parziale rettifica, dal diretto interessato: «Leggo sul Corriere e sulla Stampa di oggi che avrei ritenuto necessario in un sistema proporzionale la nascita di un governo tecnico. Nulla è più lontano alle mie convinzioni di sempre e probabilmente sono stato frainteso dai due amici giornalisti. Ho solo rivelato con preoccupazione che presso l’Associazione Astrid, in una riunione prima delle vacanze Giuliano Amato e Franco Bassanini hanno parlato della necessità di un governo tecnico sotto la guida di Amato all’inizio della prossima legislatura», dice Cirino Pomicino. «Se dovesse nascere quel governo -aggiunge- il destino di colonia del nostro Paese sarebbe definitivamente acclarato mentre un sistema proporzionale offrirebbe ai partiti tutte le alleanze possibili per fare un governo politico capace di essere maggioranza in Parlamento e nel Paese come accade in Germania, in Spagna, in Austria e in molti altri Paesi europei».

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