La Lucarelli se la prende pure con S. Gennaro: «Miracolo? Un broglio». E il web non perdona
Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi, recita un vecchio e mai tramontato motto: ma Selvaggia Lucarelli, nel suo profluvio polemico sembra essere immune, oltre a che buon senso e buon gusto in certe circostanze, pure a saggezza popolare e richiami all’ordine morale: e così adesso, esagerando, alza il tiro delle invettive social arrivando a puntare il mirino contro un bersaglio che davvero non dovrebbe neppure sfiorare: San Gennaro…
La Lucarelli se la prende con San Gennaro
Certo, resta sempre all’interno di una polemica pretestuosa agitata all’interno dei soliti (per la Lucarelli) confini partenopei: come noto, infatti, è già la seconda volta che la polemista social scaglia i suoi strali contro Napoli e i suoi miti, ma stavolta ha davvero superato ogni limite di opportunità. Chiunque sa bene, infatti, che il cuore dei napoletani cresciuti all’ombra del San Paolo e nel culto religioso di San Gennaro, è rapito per dna sociale da passione calcistica e fede religiosa nel santo del.., per questo, dopo aver attaccato la tifoseria azzurra per i festeggiamenti seguiti alla sconfitta della Juventus in Champion, adesso prendersela con il miracolo del sangue di San Gennaro è davvero troppo da sopportare e da archiviare come l’ennesima polemica social che getta discredito solo su chi la cavalca.
Ma Napoli e il web insorgono: e replicano duramente
Tutto è cominciato con la la ricorrenza del 19 settembre e con il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio paparazzato al Duomo mentre bacia l’ampolla sacra contenente il sangue del Santo. Per sferrare un caustico attacco al candidato premier dei grillini, infatti, la Lucarelli non ha saputo fare di meglio che prendersela con San Gennaro, offendendo sensibilità e spiritualità dei napoletani, notoriamente particolarmente devoti al Santo. «Amico Luigi Di Maio, abbi pazienza. Vederti lì ad applaudire “il miracolo” del sangue di San Gennaro è abbastanza comico. Ti sei fatto avanti a colpi di “più trasparenza” e “basta brogli”, e poi vai ad avallare i brogli della Chiesa», ha tuonato la blogger puntando ad essere caustica e sardonica, e ottenendo solo il risultato di risultare inutilmente cinica e offensiva. Una impopolarità, la sua, cresciuta ad ogni post allegato in risposta alla marea di commenti e repliche di tutti quanti – e non soltanto napoletani – si sono sentiti feriti dalla irriverente sortita social.