La Clinton ormai è ossessionata: non riesce a elaborare il lutto della batosta
Hillary Clinton, a mesi di distanza dalla sconfitta elettorale, proprio non ce la fa a rimettersi dalla batosta e continua a insistere sul Russiagate, ossessionata dal suo avversario vittorioso. Le spiegazioni date da Donald Trump Jr per giustificare l’incontro avuto a New York con l’avvocata russa che prometteva materiale compromettente su Hillary Clinton, per la candidata dem sono “ridicole” e costituiscono “un’assurda bugia”. Lo ha detto nella prima intervista televisiva rilasciata dopo la sconfitta elettorale, poiché in questi mesi è stata occupata nella stesura di un suo libro rancorosissimo verso Trump. “È ridicolo, è un’altra assurda bugia per coprire quello che veramente è successo e spero che alla fine noi potremmo scoprirlo e capirlo”, ha detto Clinton nell’intervista rilasciata ad Nbc all’indomani dell’uscita di What Happened, il libro in cui racconta la sua verità sulla sconfitta elettorale dello scorso novembre. In ogni caso, l’ex segretario di Stato è stata stranamente cauta nel rivolgere alla campagna di Trump accuse specifiche di collusione con i russi. Alla domanda se sia convinta che questa abbia coordinato la sua azione con il Cremlino ha risposto: “Questo non posso dirlo, quello che cerco di fare nel libro – ha poi spiegato – è mettere in fila tutte le informazioni che credo dovrebbero allarmare gli americani, che siano repubblicani o democratici”. “Sappiamo che ci sono state comunicazioni – ha però aggiunto – questo è emerso con certezza e sappiamo che vi sono state molte interessanti coincidenze”. Ma il Cremlino conferma di aver proposto agli Stati Uniti, una volta insediato il presidente Donald Trump, una serie di incontri “in formati diversi”, chiedendo “il sistematico riavvio del dialogo, uno scambio di opinioni e la ricerca di soluzioniconcordate”. Tali proposte non sono state accolte da reciprocità, ha precisato il portavoce, Dmitry Peskov. Il sito di notizie americano Buzzfeed aveva citato pochi giorni fa una proposta di Mosca, con una roadmap dettagliata, per una ripresa completa del dialogo bilaterale, con la riapertura di tutti i canali di comunicazione interrotti negli anni dell’Amministrazione Obama, dopo le crisi in Ucraina e Siria.