La carica dei 28mila per imparare l’italiano: al top Usa e Germania
Quarantadue centri, quasi 28.200 studenti, per una media di 671 a scuola, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente, 393.400 ore di insegnamento erogate (in media 9.600 per ogni istituto) coinvolgendo 520 docenti e 46 direttori didattici. Sono i numeri del rapporto statistico stilato dall’Asils (Associazione delle Scuole di Italiano come Lingua Seconda) da cui emerge come il 2016 sia stato un anno di crescita per lo studio della lingua italiana nel nostro Paese. La permanenza media degli studenti è stata di 4,6 settimane e sono state complessivamente frequentate oltre 131.000 settimane (in media 3.100 a scuola) che hanno generato un fatturato complessivo di 53,1 milioni (contro i 50,1 milioni del 2015). La spesa media settimanale (corso + alloggio) degli studenti è stata di 412,8 euro. Tra i paesi da cui proviene la maggioranza di appassionati della lingua di Dante si trovano Stati Uniti (16,46% delle presenze complessive), Germania (12,34%), Svizzera (6,33%), Austria (4,8%), Giappone (4,28%), Russia (4 %), Francia (4%), Regno Unito (3,97%), Brasile (3,71%) e Paesi Bassi (3,31%). Se la presenza degli studenti tedeschi e austriaci è rimasta praticamente invariata, si è registrato un sensibile aumento di olandesi (35%), russi (24%), francesi (18%) e brasiliani (12%). Sono fortemente diminuiti gli svizzeri (-14%) e gli inglesi (-8%). Ci sono state piccole variazioni in positivo per il mercato giapponese (+4%) e in negativo per quello statunitense (-3%). Si segnala la crescita del mercato cinese che, grazie all’attivazione dei Progetti Marco Polo e Turandot, ha raggiunto il 3% degli studenti complessivi delle scuole Asils. Il 66,8% degli iscritti è stato di genere femminile, il 33,2% di genere maschile. Gli studenti maggiormente rappresentati sono stati quelli di età compresa fra 18 ed i 25 anni, che hanno raggiunto il 34,8% delle presenze. Sono state ben rappresentate anche le fasce d’età comprese fra i 26 ed i 35 anni (22,7%) e i 36 ed i 50 anni (18%). Gli ultra cinquantenni rappresentano il 17,1%, mentre gli studenti di età inferiore ai 18 anni rappresentano solo il 7%.
(Foto L’italo-americano)