I commercialisti: non possiamo rispondere di un sistema inefficiente
Se non ci sarà un provvedimento “ufficiale e urgente, ci vedremo costretti, nostro malgrado, a non rispondere, come professionisti, delle sanzioni che eventualmente verranno irrogate ai nostri clienti per eventuali ritardi e omissioni negli invii delle comunicazioni. Non possiamo certo essere noi a rispondere delle inefficienze di un sistema, ad oggi, inadeguato”. È quanto scrive il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, in una missiva inviata al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sulla questione del blocco del servizio web dello spesometro, al momento inaccessibile a pochi giorni dalla scadenza delle comunicazioni. “La situazione creatasi in questi giorni è di estrema gravità, inaccettabile e non degna di un Paese civile. Nei giorni scorsi, oltre a ribadire la necessità di un provvedimento immediato che disponesse un congruo differimento della scadenza (quanto meno al 15 ottobre), abbiamo chiesto di considerare questo primo invio di natura sperimentale, nonché la disapplicazione delle sanzioni per le violazioni eventualmente commesse, con possibilità di correzione degli errori anche oltre il termine di scadenza, come peraltro preannunciato dallo stesso viceministro, Luigi Casero”, ricorda ancora Miani. “Occorre un segnale forte da parte delle Istituzioni – scrive quindi Miani – affinché siano ripristinate le condizioni minime di rispetto dei contribuenti e dei professionisti, in conformità ai principi dello Statuto dei diritti del Contribuente. Il Consiglio Nazionale, unitamente ai 131 Ordini territoriali della categoria, valuterà inoltre – prosegue – di intraprendere eventuali azioni per manifestare più concretamente il disagio e la disapprovazione dei Commercialisti e dei loro clienti”.