Firenze, le due studentesse violentate confermano. Indagati i carabinieri

8 Set 2017 13:58 - di Paolo Lami

Confermano le accuse anche davanti ai magistrati le due studentesse statunitensi che hanno denunciato alla polizia di essere state violentate da due carabinieri in servizio a Firenze nella notte tra il 6 e il 7 settembre scorsi a Firenze. E i due militari, due toscani, un 45enne e un 30enne, finiscono iscritti nel registro degli indagati.
Gli inquirenti, che stanno lavorando «in maniera serrata e fittissima» al caso per chiarire velocemente la vicenda della presunta violenza sessuale subita dalle due americane, una 19enne, l’altra 21enne, da parte di due carabinieri già identificati grazie ad alcune telecamere e indagati per violenza sessuale, hanno ascoltato le due giovani ed è emerso che non vi è alcuna contraddizione nei racconti, resi separatamente, dalle due.

Ascoltate fino a tarda sera dai magistrati della Procura di Firenze, le due studentesse statunitensi hanno confermato la loro versione dei fatti dopo che ieri mattina avevano denunciato in Questura a Firenze di essere state violentate dai due carabinieri in servizio che, per il momento, non sono ancora stati sentiti dagli inquirenti.

Secondo la denuncia, le due studentesse avrebbero conosciuto i militari nei pressi di un locale notturno che si affaccia dall’alto su tutta Firenze, il Flo’ in viale Michelangelo 82, dove i carabinieri erano intervenuti, insieme ad altri quattro colleghi a bordo di tre “gazzelle” dell’Arma, in seguito a una telefonata fatta dal titolare per una richiesta di intervento al fine di sedare alcuni disordini e schiamazzi che si stavano verificando. Fuori dal locale sono intervenute tre pattuglie, una delle quali quella dei due carabinieri accusati.

Una volta arrivati sul posto i due carabinieri avrebbero conosciuto le due ragazze e le avrebbero fatte salire a bordo della propria auto di servizio poiché erano entrambe abbastanza alticce.
Poi, sempre a bordo dell’auto – erano, circa, le 2,30 di notte – avrebbero raggiunto un appartamento in una casa in Borgo Santi Apostoli nel centro storico di Firenze vicino alla centralissima via Tornabuoni. E in quella casa si sarebbe consumata la violenza. Una ragazza avrebbe subito l’abuso da parte di uno dei due carabinieri nell’androne del palazzo dove si trova l’appartamento affittato dalle due studentesse, un’altra all’interno dell’ascensore dello stesso edificio.

Alcune telecamere lungo il tragitto, però, avrebbero ripreso l’auto con a bordo i due carabinieri e le due studentesse. E questo, assieme agli accertamenti medici che confermerebbero i rapporti sessuali complica di parecchio la posizione dei due militari.
Le due studentesse, a Firenze per motivi di studio in una Accademia per stranieri, avrebbero identificato senza dubbio i due uomini come carabinieri poiché entrambi sarebbero stati in divisa.
Gli abiti indossati dalle studentesse al momento della presunta violenza sono stati sequestrati e sono in corso in queste ore gli esami del Dna.
Gli investigatori hanno confermato che una delle due ragazze statunitensi era addirittura assicurata contro lo stupro. Entrambe sarebbero state alticce al momento in cui hanno incontrato i militari e una delle due anche sotto l’effetto di cannabis. Le ragazze sono state anche sottoposte all’alcoltest e al narcotest e sarebbero risultate positive.
Da parte sua l’Arma fa sapere di aver dato la massima collaborazione per fare luce sui fatti mantenendosi, attraverso il Comando provinciale di Firenze, in stretto contatto con la Procura. E ha chiesto un incontro – poi avvenuto nel pomeriggio di oggi – con il console generale Usa a Firenze, Benjamin Wohlauer che ha, poi, incontrato, il questore di Firenze Alberto Intini. «Prendiamo queste accuse molto seriamente», hanno detto dal Dipartimento di Stato Usa facendo capire di seguire molto da vicino la faccenda.

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