Elezioni siciliane, Gasparri: «Renzi le teme e le spaccia per un test locale»

9 Set 2017 15:57 - di Marzio Dalla Casta

Mettetevi prima nei panni di Matteo Renzi e poi provateci voi a dire che le elezioni regionali siciliane hanno valore di test politico nazionale. Il ragazzo sarà bullo, ma non è mica scemo. Con una sinistra frantumata in tanti rivoli, con gli scissionisti di Mdp che hanno candidato Fava in alternativa al loro Micari, con l’uscente Crocetta costretto ufficialmente ad abbozzare dopo aver rinunciato alla candidatura, con l’alleato Alfano che perde pezzi a vantaggio di Musumeci e con un centrodestra a vele spiegate per il vento che arriva dai sondaggi favorevoli, pretendete pure che Renzi apparecchi il voto nell’Isola come un succulento aperitivo in vista dell’appuntamento elettorale nazionale?

«Il passato missino di Musumeci è un orgoglio»

Impossibile. Con questi chiari di luna, non gli restava altro, come ha prontamente denunciato il forzista Maurizio Gasparri, che «derubricarlo a fatto locale», cioè limitato ai soli equilibri politici siciliani. E a buttarla in caciara come quando ha pensato di dare uno scossone alla sinistra agitando come un drappo rosso il passato di militante missino di Musumeci, il candidato unitario del centrodestra. ma gli è venuta male, anzi malissimo, perché l’unico ritorno che ne ha ricavato è una replica al vetriolo proprio da parte Gasparri: «Renzi insulta Musumeci definendolo un ex Msi, come se questo fosse un disonore. Si occupi dei suoi compagni di merende o di quelli che con i suoi familiari frequentavano i “boschi” della Toscana per strani discorsi. Il passato di Musumeci  è motivo di orgoglio. Il presente di Renzi è causa di vergogna. Il suo futuro non esiste». Sistemato.

Romani: Dopo la sconfitta Renzi cambierà la legge elettorale»

Il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana convince invece il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani, a rivolgersi a Renzi sul tema della legge elettorale, oggi fermo ai blocchi di partenza per l’indisponibilità a trattare da parte del Pd: «Adesso Renzi non vuole cambiare le leggi vigenti – dice Romani – ma vedrete che dopo le elezioni siciliane, con il risultato che non sarà favorevole al Pd, cambierà tutto. Renzi potrà finalmente comprendere che pure a lui conviene introdurre un premio di coalizione come noi lo proponiamo».

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