Chikungunya, 47 i casi nel Lazio: probabili nuovi contagi a Roma

15 Set 2017 19:36 - di Redazione

«Sono 47 i casi accertati dal Seresmi (Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive) ad oggi di Chikungunya, 20 nuovi rispetto al bollettino rilasciato ieri. Di questi 20, 19 casi sono residenti o riportano un soggiorno nel Comune di Anzio e uno a Latina. È stato chiesto ai Comuni di procedere alla disinfestazione delle aree interessate». Lo comunica in una nota la Regione Lazio. In tutta Italia stanno partendo delle raccolte straordinarie di sangue,  programmate con le Regioni e scaglionate nel tempo, per far fronte al protrarsi delle carenze dovute ai focolai di Chikungunya nel Lazio. Per il centro nazionale sangue  le conseguenze sul Sistema Trasfusionale a seguito dell’emergenza legata ai focolai di Chikungunya nel Lazio «sono paragonabili a quelle di una maxiemergenza, sebbene non sia di tipo sanitario, perché il virus raramente dà sintomi gravi».

 Tutte le Regioni, sottolinea il Cns, «anche quelle a loro volta in difficoltà nella raccolta, hanno dato la loro disponibilità a contribuire alla compensazione». Si tratta di una maxiemergenza, ma non ti tipo sanitario.  L’indicazione è emersa durante una riunione con i rappresentanti delle Associazioni e Federazioni di Volontariato del dono coordinata dal Centro Nazionale Sangue – Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute che si è tenuta oggi a Roma. Al momento il fabbisogno aggiuntivo stimato è di 200-250 sacche al giorno.

È molto probabile che nella zona di Roma si verifichino nuovi casi di Chikungunya. Lo scrive il Centro Europeo di Controllo delle Malattie (Ecdc) in un documento di valutazione del rischio legato ai focolai italiani. “Il fatto che il primo contagio potrebbe essere avvenuto a metà luglio, che i casi sono riportati in due aree separate e che diversi casi asintomatici sono sotto indagine suggerisce che la trasmissione locale è molto efficace – scrivono gli esperti europei -. Di conseguenza ci si aspetta di identificati nuovi casi in futuro. Dato che le condizioni ambientali rimarranno le stesse nel Lazio nelle prossime settimane la probabilità di ulteriore trasmissione è alta”

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