Cambi di casacca in Parlamento, è record: in 526 da un partito all’altro

27 Set 2017 12:06 - di Redazione

“Giri di valzer” da record per questa legislatura. Tra i 297 cambi di casacca registratisi alla Camera da inizio legislatura, e i 229 del Senato, si è raggiunta infatti la cifra record di 526 “transumanze”. A rilevarlo è un calcolo pubblicato di recente da Openpolis, secondo cui Camera e Senato hanno viaggiato ad una meda di circa dieci cambi di gruppo al mese, «un dato due volte superiore a quello della scorsa legislatura, quando i cambi al mese erano poco più di quattro». Prima della pausa estiva, ci sono stati venti cambi di gruppi, il 50% dei quali ha visto parlamentari entrare – e a volte ritornare – in Forza Italia. La ripresa dei lavori ha confermato questo trend e l’ultimo parlamentare, in ordine di tempo, ad aver compiuto giravolte tra un partito e un altro è l’onorevole Gianfranco Sammarco, riapparso in Forza Italia dopo un lungo periodo di permanenza in Alternativa popolare. Il record assoluto di giravolte appartiente al enatore Luigi Compagna, passato per Misto, Gal, Ap, Gal, Ap, Gal, CoR, Misto, Gal e infine approdato in Federazione della Libertà.

Cambi di casacca, l’emorragia del Pd

Nel corso di questa XVII Legislatura, i cambi di casacca non hanno risparmiato nessun partito. Tutti ne sono stati vittime, subendo importanti scissioni interne. Con la nascita di Articolo 1 e la scissione dei bersaniani dello scorso febbraio, il Pd ha subito una fortissima emorragia con la perdita di 22 deputati in un colpo solo. Non è andata meglio al centrodestra con Alfano che ha creato il Nuovo centrodestra (ora Alternativa popolare). Il Movimento 5 Stelle è l’unico partito ad aver subito perdite (21) senza che ad essere abbiano corrisposto nuove entrate. È evidente, come si legge sul blog di Openpolis, che l’emorragia dei grandi partiti ha dato spazio alla nascita di nuove, piccole entità, il che ha rivoluzionato lo scenario rispetto alle politiche del 2013. Questo continuo via vai di deputati da un partito ad un altro, non può che avere conseguenze negative, si legge ancora sul blog, sulla relazione tra cittadini e parlamentari. La fiducia degli elettori dei confronti delle istituzioni subisce infatti un forte deterioramento, amplificato, appunto, dal sempre più crescente numero di cambi di gruppo.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *