Bolzano, il Comsubin tira fuori da un lago 289 ordigni austriaci inesplosi
I palombari del Gruppo operativo subacquei del Comando subacquei ed incursori della Marina militare distaccati presso il Nucleo Sdai di Ancona (Sminamento difesa antimezzi insidiosi), hanno condotto da lunedì a ieri un’operazione subacquea nelle acque del lago di Varna (Bolzano), a 750 metri sul livello del mare, per rimuovere numerosi ordigni esplosivi residuati bellici. A seguito di una segnalazione da parte di un cittadino della presenza di probabili manufatti esplosivi, la Prefettura di Bolzano che ha richiesto un intervento di bonifica d’urgenza al Gruppo operativo subacquei (Gos) della Marina militare congiuntamente a quello degli artificieri del 2° Regimento Guastatori di Trento dell’Esercito. I palombari si sono immersi per ricercare ed effettuare il riconoscimento degli oggetti segnalati che, trovati a pochi metri di profondità, sono stati identificati come 285 bombe da fucile austroungariche e 4 bombe a mano sferiche austroungariche risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Gli ordigni recuperati ieri dagli operatori di Comsubin sono stati passati in consegna agli artificieri dell’Esercito che provvederanno alla loro distruzione. Lo scorso anno i palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto un totale di 12.400 ordigni esplosivi residuati bellici, Dal 1 gennaio 2017 i palombari della Marina Militare hanno poi al loro attivo 16.318 ordigni rinvenuti nei mari, fiumi e laghi italiani, senza contare le migliaia di proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm anch’essi rimossi e distrutti.