Ancora uno stupro a Milano, la vittima ha 13 anni. Due casi in una settimana
Ancora uno stupro inaccettabile, orribile perché ancora uno volta va a colpire un’adolescente. Milano violenta. Due episodi analoghi a distanza di una settimana sono lo specchio di un’ emergenza sicurezza che si sta acutizzando nel capoluogo lombardo. L’aggressione si è verificata in via Rubens, nella zona ovest della città. Da quanto si è saputo, una ragazzina, tredicenne appena, è stata aggredita in strada da un uomo che è poi fuggito. Anche se gli investigatori mantengono il riserbo sul caso, sembrerebbe certo che la ragazzina abbia subito dei palpeggiamenti. Denunciato l’accaduto è stata immediatamente portata alla clinica Mangiagalli dove c’è un centro specializzato.
Due stupri su minori in una settimana
Giovedì scorso in via Paolo Sarpi, nella Chinatown milanese, una bambina di 6 anni aveva subito lo stesso tipo di molestie da un pedofilo poi riuscito a scappare. La ragazzina, salita sul pianerottolo, aveva incrocia una faccia sconosciuta. L’ombra la afferra, la trascina giù per le scale, le impedisce di urlare e nei sotterranei del palazzo la costringe a un rapporto sessuale, prima di minacciarla e andare via. Sconvolta, la ragazzina torna su in casa, racconta tutto e subito, in un attimo parte la chiamata al 112, gli agenti della prima volante ne raccolgono il primo, sfocato, racconto. Poi c’è la visita al Soccorso Violenze Sessuali della clinica Mangiagalli, centro specializzato per l’adolescenza che in questo periodo è purtroppo fin troppo occupato per la reiterazione di casi drammatici a fornire tutto il proprio sostegno alle vittime e alle loro famiglie.
Nuovo stupro, l’ipotesi del pedofilo seriale
«Questi elementi – leggiamo sul Corriere della Sera – come è stato per il precedente di due settimane fa a Milano, lasciano pensare che l’aggressore sia classificabile nel profilo del sex offender, pedofilo (o violentatore) «di strada», che individua le sue vittime in maniera casuale e le aggredisce in modo estemporaneo, seguendo le sue deviazioni psichiche. Il lavoro degli investigatori in questa fase si concentra in particolare su due filoni. Prima di tutto, l’analisi delle telecamere: il palazzo in cui è avvenuta l’aggressione ha un impianto di video sorveglianza e i poliziotti stanno raccogliendo anche molte altre immagini in una zona più ampia, per cercare di ricostruire i movimenti dell’uomo. Altri elementi utili potrebbero arrivare dai rilievi della Scientifica. L’intero materiale verrà messo a confronto con le violenze precedenti, in particolare l’ultima, con l’obiettivo di verificare se ci siano punti di contatto o possibili collegamenti».