Anche i gay divorziano. Scoppia la coppia simbolo dell’amore omosex
Sono stati a lungo il simbolo delle unioni civili e dell’amore gay, Claudio Rossi Marcelli e il “marito” Manlio. Ma ora, sulla loro love story (vent’anni insieme e tre figli avuti grazie alla pratica dell’utero in affitto) è calato, improvviso, il sipario. L’annuncio del fine corsa sul profilo Facebook di Claudio: «Io e Manlio ci siamo separati. Dopo un lento ma inesorabile cambiamento del nostro rapporto, abbiamo deciso di continuare da amici. E da co-genitori. Anche se io e lui non siamo più una coppia noi cinque restiamo a tutti gli effetti una famiglia».
Claudio e Manlio stavano insieme da 20 anni
L’intento è lodevole e suona come lezione a tante coppie etero che in caso di separazione i figli li prendono in ostaggio per ritorsione contro il partner col risultato di disorientarli e infelicitarli. Ma è più facile a dirsi che a farsi. Non foss’altro perché – a dispetto di tante elucubrazioni pseudoscientifiche dettate solo dalla preoccupazioni di far trionfare l’ideologia del politically correct – la omogenitorialità rischia moltiplicare gli ostacoli in ordine all’obiettivo di uno sviluppo armonico della personalità di un minore.
La coppia gay ha 3 figli grazie all’utero in affitto
Questo, almeno, è quanto sostiene il rapporto curato nel 2012 da Mark Regnerus, sociologo dell’università del Texas, che ha lavorato sul più imponente campione mai indagato e che secondo la demografa Cynthia Osborne rappresenta «lo studio scientificamente più rigoroso» nel settore. Secondo questa analisi, contestatissima dall’Apa (American psychological association), i figli di coppie gay si discostano molto dai figli delle coppie etero rispetto ai quali accumulano in età adulta maggiori criticità. E questo a prescindere dalla qualità delle relazioni familiari.