Uno studio americano svela: “I tatuaggi sul corpo fanno sudare di meno”
I tatuaggi potrebbero cambiare il nostro modo di sudare. La pelle produrrebbe meno sudore, che inoltre sarebbe più salino cioè conterrebbe più sodio. È la conclusione di uno studio pubblicato su “Medicine and Science in Sports and Exercise” e condotto dai ricercatori dell’Alma College del Michigan (Usa), che invitano comunque a “essere cauti nell’interpretazione dei risultati”.
Risultati che “dimostrano come la funzione delle ghiandole sudoripare sia alterata dalla presenza del pigmento esogeno nel derma. Tuttavia in questo studio – sottolinea Riccardo Borroni, dermatologo di Humanitas – la sudorazione è stata indotta con l’applicazione sulla pelle di una sostanza chimica, la pilocarpina. Al momento non sono disponibili dati sull’effetto dei tatuaggi sulla sudorazione in condizioni fisiologiche, in risposta cioè al calore ambientale o all’attività fisica”, commenta. Lo studio prende le mosse da una domanda che i ricercatori si sono posti: se l’inchiostro si deposita a una profondità simile a quella delle ghiandole sudoripare, il tatuaggio potrebbe interferire con la loro funzionalità? Il team ha coinvolto 10 ventenni di sesso maschile tatuati su aree di almeno 5 centimetri circa, ma solo in un lato del tronco. Con un cerotto ha poi stimolato chimicamente sia la pelle tatuata che quella libera. Si è visto come la prima producesse circa la metà del sudore della pelle non tatuata. Inoltre, il sudore era significativamente più salino, conteneva cioè più sodio.
I dati, tuttavia, devono essere presi con cautela, precisano gli esperti: il processo che è stato usato per stimolare le ghiandole differisce da quanto accade fisiologicamente nell’organismo, quando il corpo, esposto ad alte temperature, suda per raffreddarsi. In ogni caso, il lavoro rappresenta un primo passo per indagare il possibile effetto dei tatuaggi sulla sudorazione. Un aspetto rilevante soprattutto quando la pelle tatuata è molto vasta e in particolare nei soggetti che tendono a sudare molto, ad esempio gli atleti. La questione ultima che potrebbe trovare una risposta, secondo i ricercatori, sarebbe se gli individui con tanti tatuaggi hanno un rischio maggiore di colpi di calore. Ma in che modo la pelle tatuata cambia le proprie caratteristiche? “Gli effetti più precoci consistono nella perdita dell’integrità della barriera epidermica, attraverso il passaggio degli aghi, con conseguente necrosi. Una parte del pigmento fuoriesce, attraverso i fori stessi, attraverso l’epidermide. Già nelle prime ore successive al tatuaggio, l’inchiostro comincia ad essere fagocitato dai globuli bianchi del sistema immunitario”, spiega Borroni. «In seguito – aggiunge l’esperto – le cellule dendritiche trasportano piccole quantità di pigmento nei linfonodi loco-regionali, dove ‘educano’ i linfociti T al suo riconoscimento, dando inizio a una risposta immune cellulo-mediata, con conseguente infiltrato infiammatorio nel derma sede del tatuaggio. Le particelle di inchiostro di maggiori dimensioni permangono indefinitamente all’interno dei fibroblasti nel derma, mentre una parte, nel corso degli anni – conclude – viene drenata nei linfonodi».