Sanzioni Onu, la Corea del Nord grida vendetta: «Gli Usa non sono al sicuro»
Le sanzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu rappresentano “una grave violazione della nostra sovranità”, e su questo intraprenderemo una “azione giusta”. Così la Corea del Nord in un comunicato diffuso dall’agenzia ufficiale Kcna, senza precisare quale tipo di reazione intende adottare, replica alle ultime misure adottate dalla Nazioni Unite. E assicura: “Non metteremo il nostro programma nucleare e balistico sul tavolo dei negoziati, fino a quando saremo sotto la minaccia di Washington“. Pyongyang, prosegue il testo della nota, “non indietreggerà di un solo passo nel rafforzamento del suo arsenale nucleare”. E ancora: “Non c’è errore più grande per gli Stati Uniti che credere di essere una terra al sicuro grazie all’oceano”.
Trump a colloquio con la Corea del sud
Ieri c’è stato un colloquio telefonico tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la presidente sudcoreana Moon Jae In. Secondo quanto ha comunicato la Casa Bianca, i due leader hanno discusso le ultime sanzioni delle Nazioni Unite contro la Corea del Nord e hanno convenuto che la questione nucleare della penisola coreana è una “grave e crescente minaccia diretta agli Stati Uniti, alla Corea del Sud e al Giappone, come alla maggior parte dei Paesi del mondo”.
“Appena terminata la telefonata con il presidente Moon. Molto felice e impressionato del voto delle Nazioni Unite 15-0 sulle sanzioni della Corea del Nord“, ha scritto Trump su Twitter. A richiedere il colloquio, ha dichiarato un funzionario della Casa Bianca, è stata la presidente sudcoreana.
Pyongyang ha di fatto rifiutato l’offerta di Seul per una soluzione pacifica alle tensioni nella penisola coreana, avvenuta in un breve incontro tra i due ministri degli Esteri, a margine del forum Asean. Lo ha riferito l’agenzia sudcoreana Yonhap, citando un responsabile del ministero degli Esteri di Seul. Secondo Yonhap, il ministro nordcoreano Ri Hong-Yo avrebbe rifiutato le proposte del suo omologo Kang Kyung-Wha non ritenendole sincere. “Data la situazione attuale – ha dichiarato – e vista la collaborazione tra Seul e gli Stati Uniti per accentuare la pressione su Pyongyang, questa proposta non è sincera”.