Migranti, Frontex adesso certifica: sono il 57% in meno gli arrivi in italia

14 Ago 2017 16:46 - di Redazione

Adesso l’ha certificato Frontex: crollo nell’arrivo di migranti a luglio. Notizia grossa. Per problema vero. Problema che prima tutti (loro) negavano e che, da un mese, tutti (loro) ammettono. A luglio, insomma, gli arrivi di migranti in Italia sono calati del 57% rispetto a giugno, arrivando ad un totale di 10.160 arrivi: dato più basso dal luglio 2014. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso proprio da Frontex, l’agenzia europea per la guardia costiera e di frontiera. Questo significa che con l’inversione di tendenza rispetto al buonismo peloso e con la stetta sui comportamenti delle Ong si ottiene un risultato davvero importante. E significa pure che con l’attivazione di accordi in Libia e con l’aiuto alla loro guardia costiera questo numero è destinato a scendere drasticamente ancora. Insomma, un sonoro ceffone a quanti hanno sempre sostenuto l’impossibilità di bloccare questo esodo di disperati verso le nostre coste: è questo il significato del dato odierno di Frontex. Il totale degli arrivi in Italia nei primi sette mesi del 2017 è di 93.900 persone, più o meno in linea con i numeri dello stesso periodo del 2016. Ma in luglio il trend è cambiato. Nel mese scorso sono state 15.400 le persone entrate illegalmente in Europa attraverso le quattro principali rotte migratorie. Il totale per i primi sette mesi dell’anno si attesta a 127.100 arrivi, con un calo di due terzi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Frontex registra una crescita degli arrivi in Spagna, che può descriversi come la maggiore pressione migratoria dal 2009: il mese scorso vi sono stati 2.300 arrivi, oltre quattro volte il dato del luglio 2016. Nei primi sette mesi del 2017 vi sono stati 11mila arrivi, più di quanti ve ne siano stati in tutto il 2016. In Grecia vi sono stati 2.300 arrivi in luglio, un quarto di meno rispetto a giugno. In questo Paese sono arrivati 15.750 migranti nei primi sette mesi del 2017, il 90% in meno dello stesso periodo del 2016. Scarsi infine gli arrivi lungo la rotta dei Balcani occidentali, in linea con la continua decrescita degli ultimi mesi.

 

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