Le mire di Ryanair sullo “spezzatino” Alitalia: «Interessati solo alla flotta»

31 Ago 2017 16:30 - di Redazione
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Alitalia verso lo “spezzatino”? A leggere il bando per la vendita della nostra compagnia di bandiera, sembrerebbe di no. Sì, invece, a dar retta al Ceo di Ryanair, Michael O’Leary che nel bel mezzo di una conferenza stampa a Londra ha definito «probabile» l’ipotesi non mancando di rivelare l’interesse del suo gruppo all’acquisto della flotta aerea garantendo i livelli occupazionali della «maggior parte dei piloti, personali di bordo e ingegneri». Di certo, ha assicurato, «non vogliamo tutta la compagnia», pur sottolineando che «Alitalia è un marchio molto buono».

L’annuncio a Londra del Ceo O’Leary

Comunque sia, al di là degli annunci ufficiali del governo italiano e dei commissari straordinari, che non hanno mai fatto mistero di auspicare la vendita in blocco di Alitalia (ma sanno benissimo che si tratta di una soluzione poco praticabile), e al di là dei commenti che hanno preceduto e accompagnato il contenuto del bando di gara,  sembra che la “profezia” di O’Leary sia desinata ad avversarsi. Il bando, infatti, prevede due opzioni per i possibili acquirenti: la vendita in blocco oppure la più probabile cessione separata della parte handling, che riguarda l’assistenza a terra e tutte le operazioni per il carico e scarico merci, e dell’aviation, cioè la parte volo, manutenzione e direzione. Per quanto riguarda i tempi, entro il 2 ottobre sarà possibile presentare le offerte vincolanti, quelle cioè decisive. Ma ci sarà comunque tempo fino al 5 novembre per portare avanti la trattativa tra le parti. In ogni caso, il passaggio di consegne non sarà immediato.

Franceschini: «Lo “spezzatino” di Alitalia errore gravissimo»

Il destino della compagnia di bandiera non trova distratta la politica: «Lo spezzatino di Alitalia sarebbe un errore gravissimo e lo dico da ministro della Cultura e del Turismo ribadendo la posizione più volte espressa dal governo», ha commentato Dario Franceschini non senza sottolineare come «al di là della proprietà, Alitalia è il primo pezzo di Italia che accoglie i visitatori in arrivo da ogni parte del mondo: gli aerei sono infatti il primo il luogo dove iniziare ad apprezzare il cibo, il cinema, l’arte, la bellezza e lo stile italiano». A suo tempo lo disse anche Silvio Berlusconi. Ma, allora, le sue parole furono accolte da un coro di critiche.

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