La regione Marche “scivola” sull’olio di palma su input dei soliti grillini
Nuova polemica tra i fautori dell’olio di palma e i suoi demonizzatori. Sempre più spesso ai supermercati si vedono le confezioni di biscotti con la scritta “Senza olio di palma”, come se fosse cianuro di potassio. È l’ennesima moda allarmistica che tende a negativizzare di un certo prodotto rispetto ad un altro, che magari si ha l’interesse di vendere, perché dietro a queste guerre di religione c’è quasi sempre un business. Ma vediamo stavolta che è successo: “Ci auguriamo che il ministero della Salute chiarisca, una volta per tutte, i dubbi sull’applicazione del presunto principio di precauzione invocato in maniera sconsiderata e senza alcun valore scientifico”. Così Giuseppe Allocca, presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, commenta il provvedimento della Regione Marche che introduce l’invito a privilegiare, nelle mense universitarie, prodotti “non contenti olio di palma”. E cita l’iniziativa dell’onorevole Capezzone che ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della Salute proprio in merito al ”Piano Regionale per il diritto allo studio per il triennio 2017-2019” approvato dalla Regione Marche il 27 giugno scorso. Nell’interrogazione, si chiedono delucidazioni al ministero sulla delibera con la quale il Consiglio regionale delle Marche, su richiesta del consigliere Giovanni Maggi del Movimento 5 Stelle, ha introdotto tale invito. “È importante che sia chiaro a tutti come, sotto il profilo della sicurezza alimentare, l’olio di palma sia un ingrediente che può far parte a primo titolo della nostra dieta, confermando l’inopportunità di alimentare inutili allarmismi nella popolazione attraverso simili iniziative legislative e regolamentari”, sottolinea Allocca. “Ad oggi, nessun Istituto o Ente o Organizzazione nazionale o internazionale ha mai ritenuto di vietare l’olio di palma dall’alimentazione né di limitarne l’uso in via precauzionale. Siamo dunque esterrefatti che il Consiglio regionale delle Marche abbia preso una decisione che va contro il parere di organismi istituzionali e scientifici – continua Allocca – Ed è per questo motivo che daremo battaglia in tutte le sedi su questo fronte”. Tali provvedimenti, sottolinea Allocca, “oltre a ledere i principi della leale concorrenza, influenzano negativamente la percezione dei consumatori proprio per la credibilità ed autorevolezza dell’autorità emanante, alimentando la campagna di demonizzazione da tempo in atto nei confronti dell’olio di palma”. Già nei giorni scorsi, l’Unione aveva diffidato la Regione Marche, invitandola a modificare il provvedimento e, in queste settimane ha continuato a sensibilizzare tutte le Regioni (tramite una lettera rivolta a tutti Presidenti Regionali) invitandole ad astenersi dall’adottare atti immotivatamente lesivi per la pluralità di operatori economici che, a tutt’oggi, nel rispetto della normativa inerente la sicurezza alimentare, producono e distribuiscono prodotti contenenti olio di palma. L’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile fa sapere che proseguirà nella propria attività di sensibilizzazione e di monitoraggio, coinvolgendo, se necessario, le Autorità competenti nei confronti di atti e/o provvedimenti volti a limitare, se non addirittura eliminare, l’olio di palma dai prodotti utilizzabili ed erogabili dalla Pubblica Amministrazione, ivi comprese le procedure a evidenza pubblica necessarie per il relativo approvvigionamento.