Isis, il terrorista piazza la bomba nel bagaglio del fratello inconsapevole
Voleva affidare al fratello, che non era a conoscenza del piano, l’ordigno da imbarcare sul volo Etihad in partenza da Sydney il 15 luglio. Ma il piano dei terroristi dell’Isis è fallito e l’uomo è stato arrestato assieme ai complici dalla polizia australiana durante un blitz scattato il fine settimana scorso.
La bomba nascosta nel bagaglio
A fornire i dettagli del piano è stata la polizia australiana, precisando che l’ordigno era stato nascosto in un bagaglio. Per un motivo non precisato, però, il piano è saltato all’ultimo: il bagaglio è arrivato in aeroporto, ma non ha passato il check-in né è arrivato nella zona dei controlli per la sicurezza, mentre l’uomo che senza saperlo avrebbe dovuto garantire che fosse imbarcato è salito regolarmente sull’aereo. La bomba era stata assemblata utilizzando componenti arrivate con un volo cargo dalla Turchia e inviate dall’Is, in particolare da un alto esponente del gruppo terroristico con cui uno degli arrestati si era tenuto in contatto da aprile.
Gli arresti fanno saltare il piano B dell’Isis
Dopo aver rinunciato al piano del “bagaglio segreto”, i due sospetti si erano poi concentrati su un’altra soluzione cercando di mettere a punto un improvvisato ordigno chimico destinato a rilasciare solfuro di idrogeno in un luogo pubblico. Ma anche questo piano è saltato perché, quando ancora era alle sue fasi iniziali, la polizia è intervenuta con gli arresti. I due sospetti, il 49enne Khaled Khayat e il 32enne Mahmoud Khayat sono comparsi in tribunale a Sydney con l’accusa di «preparazione o pianificazione di attacco terroristico». Erano stati arrestati assieme ad altri due sospetti, uno dei quali poi rilasciato, durante i raid nei sobborghi di Lakemba, Punchbowl, Surry Hills, Wiley Park e Bankstown.