Il selfie del dirigente Pd nella sede di CasaPound diventa un caso politico
«Incontro casuale ma molto piacevole con Paolo Borghi la breve visita afferma ancora una volta che CasaPound è un posto dove il confronto è libero». A scriverlo sulla sua pagina Facebook Gino Tornusciolo, che ha immortalato l’incontro con un selfie. Da una parte Borghi, ex vicesindaco Pd di Grosseto, dall’altra il consigliere comunale di Fratelli d’Italia. Quella foto, scattata il 30 maggio, è stata ripescata alla vigilia di Ferragosto per sollevare un polverone. «Ma come? È entrato nella casa dell’orco e ne è uscito indenne?», commentava ironicamente un amico comune dei due. Non mancava la risposta altrettanto ironica di un’altra politica locale, Stefania Laurenti. «Ne esci peggio altrove. .. fidati…», scrive la militante della sinistra grossetana. Ed era stato lo stesso Borghi a confermare che ben altri erano i posti “pericolosi”.
Borghi: “Fanno circolare il selfie a CasaPound per farmi fuori”
Borghi e Laurenti erano stati profetici. A distanza di oltre due mesi quella foto con Tornusciolo sotto l’effigie della testuggine di CasaPound è finita sul Corriere della Sera, con poca meno rilevanza dell’intervista di Giorgia Meloni. «Il selfie che adesso si fa circolare per mettermi in difficoltà è stato scattato a maggio – ricorda Borghi al Corriere della Sera – Avevo incontrato Gino all’uscita della biblioteca comunale che è accanto alla sede di CasaPound. Io parlo con tutte le brave persone, di qualsiasi tendenza politica. Da consigliere comunale Gino mi ha chiesto di fare una foto insieme nella sede e abbiamo fatto la foto. Che ho subito reso pubblica sottolineando la mia completa divergenza politica con Tornusciolo, ma anche la mia politica del dialogo. Eppure, adesso, in vista dei congressi del Pd, c’è chi la fa circolare per mettermi fuori gioco». Di certo, se anche un selfie a CasaPound diventa tema politico, in casa Pd stanno proprio alla frutta.