Fermata la prima nave di una Ong che non aveva firmato il codice anti-scafisti

2 Ago 2017 10:12 - di Robert Perdicchi

I controlli annunciati sono scattati, alla prima occasione. La nave Iuventa della Ong tedesca Jugend Rettet è stata fermata nella notte a largo di Lampedusa dalla Guardia Costiera e condotta nel porto dell’isola per alcuni controlli. La Ong non è fra le tre organizzazioni che hanno sottoscritto il codice di comportamento nel Mediterraneo adottato dal Ministero dell’Interno italiano.  Si era, cioè, rifiutata di sottoporsi a quel minimo di controllo e di disciplina proposto dal Viminale per controllare il traffico di esseri umani con gli scafisti, nell’ipotesi di accordi segreti con alcune Ong. 

Soltanto Save the Children, tra le organizzazioni non governative, ha firmato il Codice di condotta per le Ong stilato dal ministero dell’Interno. Sia Msf che la tedesca Jugend Reptet, le uniche altre Ong presenti all’appuntamento di lunedì scorso al Viminale , si erano infatti rifiutate di siglare l’intesa.

«Aver rifiutato l’accettazione e la firma pone quelle organizzazioni non governative fuori dal sistema organizzato per il salvataggio in mare, con tutte le conseguenze del casoconcreto che potranno determinarsi a partire dalla sicurezza delle imbarcazioni stesse. In una condizione diversa, saranno invece parte integrante le ong che hanno sottoscritto il Codice», aveva sottolineato il Viminale in una nota al termine dell’incontro.

 Tra i non firmatari, anche Medici senza frontiere: «Abbiamo sempre agito nel rispetto delle norme. Abbiamo apprezzato l’approccio costruttivo e i passi in avanti che sono stato fatti. Ci impegnamo a rispettare tutti gli altri punti, ma abbiamo manifestato la difficoltà a firmare un codice che prevede la possibilità che la polizia giudiziaria possa portare armi a bordo, e che prevede ancora il divieto di trasbordo dei migranti. Anche se su questo punto un miglioramento c’è stato, si tratta di una misura che potrebbe indebolire un sistema che è già debole», aveva detto il direttore generale Gabriele Eminente, ha spiegato la decisione della sua organizzazione di non siglare il codice di condotta. Il prossimo blocco toccherà a loro?

 

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