De Sica e lo spot senza casco: il “Corriere” scopre la denuncia del “Secolo”…
Lo avevamo denunciato il 27 giugno scorso, dalle colonne del Secolo d’Italia. “Christian De Sica in moto senza casco, per uno spot in favore degli animali finanziato dal Comune di Roma, è un clamoroso scivolone del sindaco di Roma”. Aiutare i cagnolini che rischiano di essere lasciati in strada d’estate lanciando messaggi pericolosi ai giovani in motorino non era e non è la strada giusta per fare della pubblicità progresso. “In rete l’iniziativa è stata molto apprezzata dagli animalisti ma tutti hanno notato che quello spot reca quel clamoroso errore di valutazione: è vero che nel film “Vacanze romane” i protagonisti, Gregory Peck e Audrey Hepburn, non portavano il casco, ma all’epoca non esisteva a legge. E per strada non morivano tanti ragazzi senza casco”, scriveva il Secolo.
Oggi anche il Corriere della Sera, edizione romana, se ne accorge e si scandalizza per quei manifesti: «Ha senso che il contribuente paghi lo stipendio dei vigili urbani tenuti a sanzionare infrazioni al codice della Strada e allo stesso tempo finanzi manifesti in gradi di incoraggiare violazioni allo stesso codice? La domanda è legittima, guardando sui muri di Roma una campagna del Comune…”, scrive sulla prima pagina della cronaca romana Maurizio Caprara, ex portavoce del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Negativo è il modo scelto per comunicare l’esortazione a non lasciare gli animali senza cibo e senza cure, scusate, e gli esseri umani? Ls persone in carne e ossa? La loro salute?”. Quell’immagine di De Sica senza casco e con un cagnolino in braccio, scrive il Corriere, viola gli articoli 171 e 169 del codice della strada e rappresenta un messaggio pessimo per i giovani che vanno in moto. Come aveva denunciato, a giugno, il Secolo d’Italia, senza che gli altri giornali si unissero a quella voce isolata.