C’era una Barbie-bomba sul volo Sydney-Abu Dhabi: sventato attentato
Una Barbie-bomba. Per distruggere un aereo in volo. I servizi di intelligence libanesi, in collaborazione con quelli australiani, sono riusciti a sventare il mese scorso un attacco su un aereo passeggeri diretto dall’Australia agli Emirati. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno libanese, Nouhad Machnouk, nel corso di una conferenza stampa a Beirut. Il ministro ha dichiarato che l’aereo doveva decollare da Sydney ad Abu Dhabi con 400 passeggeri a bordo, 120 dei quali di nazionalità libanese. I presunti attentatori, quattro fratelli con doppia nazionalità libanese e australiana, avevano previsto di far saltare l’aereo con una Barbie-bomba, un ordigno nascosto all’interno della famosissima bambola. C’è stata anche parecchia fortuna: Machnouk ha spiegato che la bomba non è stata imbarcata sull’aereo perché il bagaglio a mano all’interno del quale era stata nascosta superava di sette chilogrammi il limite consentito dalla compagnia aerea. Il ministro ha aggiunto alcuni particolari dell’indagine che ha portato a sventare l’attacco con la Barbie-bomba, sottolineando che un anno fa gli 007 libanesi si erano messi sulle tracce di uno dei quattro fratelli che si era recato in Siria, in particolare a Raqqa, la ‘capitale’ del sedicente Stato islamico (Is). Il sospetto, Tariq al-Khayyat, è stato identificato da Machnouk come un leader dell’Is e si trova attualmente in Siria.I servizi libanesi hanno monitorato i contatti tra l’uomo e i suoi tre fratelli e i loro viaggi dall’Australia al Libano e viceversa. Un secondo fratello, Amer al-Khayat, era si trovava nel Paese dei cedri durante i giorni di festa dell’Eid al-Fitr a fine giugno, mentre gli altri due fratelli, Khaled e Mahmoud al-Khayat, erano rimasti in Australia e sono stati arrestati. Le autorità libanesi ritengono che Amer, arrestato in Libano, fosse stato scelto come il kamikaze che si sarebbe dovuto imbarcare sull’aereo grazie anche a un complice all’aeroporto di Sidney. L’esplosione della Barbie-bomba sarebbe dovuta avvenire 20 minuti dopo il decollo. Il mese scorso le autorità australiane, fornendo pochi dettagli in merito, avevano annunciato di aver sventato un piano terroristico per far esplodere un aereo.