
Vaccinazioni obbligatorie: il Veneto ricorre alla Consulta contro il decreto
Home livello 2 - di Redazione - 15 Luglio 2017 alle 17:10
La Regione Veneto notifica ricorso alla Consulta contro il decreto legge sulle vaccinazioni obbligatorie. “Noi non contestiamo certo la validità dei programmi di vaccinazione – sintetizza il governatore Luca Zaia – lo testimonia la nostra legislazione regionale improntata decisamente sull’opportunità di effettuare i vaccini e lo dimostrano gli elevati livelli di copertura raggiunti nel Veneto, applicando un modello basato sul consenso informato e sull’adesione consapevole. Quello che rifiutiamo è un intervento statale che impone un obbligo collettivo di ben dodici vaccinazioni, una coercizione attuata per di più con decretazione d’urgenza, che non ha precedenti storici a livello internazionale, nemmeno nei periodi bellici, e che finisce per rendere l’Italia il Paese con il maggior numero di vaccinazioni obbligatorie in Europa e probabilmente al mondo”.
Zaia: “Le vaccinazioni obbligatorie in Veneto non servono”
Nel merito la Regione Veneto contesta specifici aspetti. A partire “dall’esistenza del presupposto di necessità e urgenza su cui si basa il decreto legge, perché l’Organizzazione mondiale della Sanità non ha mai raccomandato il raggiungimento della soglia di copertura vaccinale del 95% per garantire la cosiddetta ‘immunità di gregge’ in relazione a tutto il complesso di patologie ora rese obbligatorie. La soglia del 95% viene infatti considerata come ‘ottimale’, ma non ‘critica’ dalle istituzioni sanitarie nazionali e internazionali per alcune malattie (e non per tutte). In Veneto quindi, dati i livelli di copertura raggiunti con il proprio modello, non esiste una situazione epidemica di emergenza tale da giustificare un intervento del legislatore statale che, con decreto-legge, porta improvvisamente a introdurre dodici vaccinazioni obbligatorie per i minori di età compresa tra zero e sedici anni”. Secondo il Veneto, inoltre si viola il diritto alla salute (articolo 32 della Costituzione), riguardo al principio di autodeterminazione nelle scelte sanitarie.
di Redazione